FRASSO TELESINO. Un intero paese passato al setaccio. Abitanti delle contrade e del centro storico e frequentatori dei cinque bar della zona, saranno ascoltati dagli inquirenti....
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Un delitto che ha avuto un'unica testimone: la madre di Matarazzo che ha potuto fornire una vaga descrizione di quei due uomini, che, dopo aver chiesto una indicazione, hanno esploso più colpi di pistola che hanno raggiunto Giuseppe al torace. Coloro che sono stati ascoltati dai carabinieri e che avevano avuto modo di incontrare Matarazzo hanno riferito che era apparso loro abbastanza tranquillo e gioviale. «Finalmente è finita, ora devo pensare al futuro» aveva ripetuto, senza fare riferimento a tutto ciò che aveva comportato la condanna in sede penale e il lungo periodo di detenzione in carcere. Agli inquirenti sono già giunte le prime informazioni sui periodi di detenzione nei vari istituti di pena che lo hanno ospitato. Mai un rissa o una lite plateali, tali da finire nelle relazioni della polizia penitenziaria. Del resto proprio la buona condotta ha portato i magistrati di sorveglianza a esprimere un parere favorevole sulla riduzione della pena di ben tre anni.
Nelle prossime ore sono attese le relazioni degli specialisti dell'Arma i Ris, che hanno eseguito rilievi sul luogo del delitto repertando anche dei bossoli, e poi le prime risultanze dell'autopsia confermata per mercoledì (la mattina con incarico conferito in Procura e subito dopo con esame autoptico preso la sala mortuaria dell'ospedale «Rummo», dove è stato trasportato il corpo della vittima). Subito dopo l'autopsia il magistrato che coordina le indagini, il sostituto procuratore della Repubblica Francesco Sansobrino, libererà la salma e quindi potranno effettuarsi i funerali presso la chiesa di Santa Giuliana a Frasso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino