Profughi dall'Ucraina, il Sannio terra di accoglienza diffusa

Profughi dall'Ucraina, il Sannio terra di accoglienza diffusa
Guerra in Ucraina. Sono 680, prevalentemente donne e bambini, i profughi arrivati a Benevento finora. Un numero che, secondo le previsioni di Palazzo di Governo, è...

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Guerra in Ucraina. Sono 680, prevalentemente donne e bambini, i profughi arrivati a Benevento finora. Un numero che, secondo le previsioni di Palazzo di Governo, è destinato a salire già nelle prossime settimane. «La risposta della cittadinanza è stata ottimale spiega il prefetto Carlo Torlontano , i sanniti hanno dato una prova eccellente di ospitalità e solidarietà».



È ancora in fase embrionale, invece, la ricerca di una struttura pubblica in grado di contenere l'ondata migratoria prevista nei prossimi giorni. Tra il sindaco Clemente Mastella e i vertici dell'Agenzia del Demanio continua senza sosta un dialogo che per ora ha dato esiti negativi. Sul piatto l'agibilità dell'ex caserma Pepicelli, attuale hub vaccinale, per la creazione di uno sportello unico per i protocolli burocratici e sanitari, finora gestiti negli uffici della Questura e al PalaTedeschi, e per accogliere qualche famiglia. «Per quanto riguarda le strutture - prosegue Torlontano - abbiamo fatto una ricerca con gli enti locali ma al momento la situazione è pienamente contenibile attraverso l'ospitalità diffusa dei privati. L'utilizzo della Pepicelli, invece, è sotto la costante attenzione dell'amministrazione comunale e del sindaco che sta avendo contatti con l'Agenzia del demanio».

In attesa della fumata bianca, anche l'arcivescovo Felice Accrocca sostiene il piano di accoglienza elaborato da Comune e Caritas. «Le parrocchie delle nostra Arcidiocesi stanno collaborando attivamente alla gestione dei profughi, che stanno trovando ospitalità nelle canoniche. Del resto occorrono gesti concreti per superare un'emergenza che durerà a lungo».
La comunità sannita e le associazioni di volontariato continuano a mobilitarsi per sostenere in loco e al fronte della guerra la popolazione ucraina. Domenica 4 aprile partirà il primo convoglio di aiuti umanitari organizzato dalla Caritas, che sarà guidato dal direttore Pasquale Zagarese e da alcuni volontari fino al confine polacco, con la speranza di poter consentire a donne e bambini di fuggire dagli orrori di una guerra senza fine. Nella cittadella della carità di via San Pasquale sono ospitati 30 profughi, mentre sono 150 i posti disponibili tra appartamenti, stanze singole e parrocchie o conventi aperti per gestire l'emergenza umanitaria. «Ringrazio tutti coloro che sono venuti in Caritas a portare beni di prima necessità, e quanti hanno contribuito alla raccolta fondi o si sono messi a disposizione per accogliere nelle proprie case i profughi dichiara Zagarese . Tutti insieme, ciascuno secondo il proprio carisma, siamo riusciti a rendere efficace ed efficiente la complessa macchina organizzativa che ci ha visto camminare tutti insieme fraternamente». Attiva su più fronti anche la Misericordia, che in sinergia con Protezione Civile, Croce Rossa e altre associazioni del terzo settore ha aiutato a superare senza problemi la difficile prima fase emergenziale.


Inoltre, ieri, i volontari della sede di via Vittorio Veneto sono riusciti a mettere in salvo 13 profughi in arrivo da Varsavia a Tortona, accompagnandoli poi in due centri di accoglienza a Salerno e Caserta. «Con la prima fase siamo riusciti a distribuire 115 scatoloni di farmaci sottolinea il presidente Angelo Iacoviello ma nella seconda fase ci concentreremo sugli aiuti alle famiglie ucraine arrivate nel Sannio». Infatti ogni giorno presso l'ufficio immigrazione della Questura i migranti in arrivo dall'Est Europa potranno affidarsi a due volontari mediatori linguistici, che li aiuteranno a compilare i moduli di registrazione e quelli sanitari, alleggerendo il lavoro degli uffici di via de Caro. «Inoltre prosegue Iacoviello il nostro nuovo compito sarà quello di organizzare aiuti mirati ai profughi arrivati in città. Attraverso l'attività dei nostri ragazzi, pianificheremo una spesa settimanale per le famiglie che la richiederanno».


Intanto è tutto pronto per la marcia silenziosa di domenica 3 aprile a Vitulano. Un pomeriggio che vedrà la zona pastorale della Valle Vitulanese unita tra Comunità, associazioni e i Comuni di Campoli Monte Taburno, Castelpoto, Cautano, Foglianise, Paupisi, Tocco Caudio, Torrecuso e Vitulano, per dire tutti insieme stop a tutte le guerre.
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Il Mattino