Puglianello, blitz al rave party: allontanati in 200

Puglianello, blitz al rave party: allontanati in 200
PUGLIANELLO - Una giornata di Pasqua movimentata sul fronte dell’ordine pubblico. Un rave party in valle Telesina ha costretto le forze dell’ordine ad un maxi...

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PUGLIANELLO - Una giornata di Pasqua movimentata sul fronte dell’ordine pubblico. Un rave party in valle Telesina ha costretto le forze dell’ordine ad un maxi intervento non previsto. Infatti com’è consuetudine in questo tipo di raduni vi è una mobilitazione via internet, e l’allarme scatta solo quando il rave è già in corso. «Rave party» è un termine utilizzato all’inizio degli anni 80 per descrivere le prime feste illegali con musica elettronica caratterizzate dal ritmo incalzante di musica dance e giochi di luce, e soprattutto dall’uso di sostanze alcoliche e anche stupefacenti. Un fenomeno che, iniziato negli Stati Uniti, è poi arrivato in Italia. 

Ieri l’altro questo tipo di raduno ha fatto tappa all’interno di un fabbrica di vetro dismessa sita località Torrioni nel comune di Puglianello. Alle cinque del mattino di Pasqua il primo allarme da parte degli abitanti della zona alla centrale operativa della Questura. Sul posto è giunto personale della Questura e dell’Arma dei carabinieri. Si è appurato che al raduno erano presenti circa duecento giovani provenienti prevalentemente dalla province limitrofe al Sannio, che stavano ballando al ritmo di una musica da discoteca diffusa con un impianto sonoro ad alta potenza.
Mentre si presidiavano le vie di accesso per evitare ulteriori arrivi, venivano convogliati sul posto un consistente numero di agenti e carabinieri diretti dal vice questore vicario Vincenzo Raimo, dal primo dirigente Lorena Capolupo, dai vicequestori Salzano e Salerno dal capitano dei carabinieri Ceccaroni. A questo punto la manifestazione non autorizzata veniva interrotta. Veniva anche imposto uno stop alla diffusione di musica e scattava la rimozione di tutte le apparecchiature di diffusione allestite durante la notte.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino