Dopo i primi due arresti eseguiti il 22 novembre, i carabinieri della compagnia di Cerreto Sannita, guidati dal capitano Francesco Ceccaroni, hanno dato esecuzione a una nuova...
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Oltre al ritrovamento dell'auto gli inquirenti hanno esaminato il sistema di videosorveglianza dell'ufficio postale. Immagini che hanno permesso di identificare in prima battuta Salvatore Ceccarelli. Una vera svolta nelle indagini proseguite, poi, grazie alla ricostruzione dell'itinerario della Musa adoperata dai rapinatori la mattina del 3 luglio con partenza da Giugliano e arrivo in valle telesina alle 7.38, in pratica pochi minuti prima dell'irruzione. Prove schiaccianti a carico dei primi due arrestati avvalorate anche dalle intercettazioni telefoniche, tra cui quelle riguardanti la moglie di Vincenzo Ceccarelli, dalle quali è emerso che la Musa, munita di sistema antifurto attivabile e sbloccabile con l'apposita chiave codificata che poteva essere in possesso solo della proprietaria, aveva dei problemi all'impianto di Gpl ed era priva di benzina con la conseguente decisione di abbandonarla lungo la Fondo Valle. Altri elementi sono scaturiti anche dalle intercettazioni ambientali e dai riconoscimenti fotografici che hanno confermato la presenza dei malviventi ad Amorosi il giorno precedente alla rapina. Attività investigativa che è proseguita senza sosta sino alla chiusura del cerchio arrivata con l'arresto di Luigi Ceccarelli, sicuro protagonista dell'irruzione all'interno della struttura, mentre la pistola sarebbe stata impugnata dal più giovane dei tre.
«Attendevamo una buona notizia e finalmente è arrivata - le parole del sindaco di Amorosi Giuseppe Di Cerbo -. Non possiamo che congratularci con le forze dell'ordine per il risultato raggiunto. Un episodio che arrivò a gettare benzina sul fuoco in un contesto già reso incandescente da una pericolosa escalation di furti e rapine in villa partita all'inizio del 2018 proprio da Amorosi e continuata nei mesi successivi. Dobbiamo continuare ad avere fiducia nell'operato di carabinieri e polizia che svolgono un lavoro attento e scrupoloso in condizioni non facili. Anche i cittadini hanno fatto la loro parte denunciando situazioni sospette. Auspichiamo pene severe ma soprattutto certe quale segnale forte e deciso». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino