Ricerca petrolio in Campania, è scontro tra Delta e No Triv

Ricerca petrolio in Campania, è scontro tra Delta e No Triv
La ricerca del dialogo in una mano, la carta bollata nell'altra. Delta Energy si muove su un doppio binario nel lungo cammino che dovrebbe portare l'azienda britannica ad...

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La ricerca del dialogo in una mano, la carta bollata nell'altra. Delta Energy si muove su un doppio binario nel lungo cammino che dovrebbe portare l'azienda britannica ad avviare la ricerca di idrocarburi nel Sannio. Due i progetti presentati fin dal 2011 dalla società di Brighton. «Pietra Spaccata» e «Case Capozzi» le denominazioni delle iniziative riguardanti complessivamente 29 comuni del Fortore e pre-Fortore. Una versione più recente del programma ridurrebbe il perimetro dell'intervento a 8 centri ma al momento non ha ottenuto l'ok del ministero Sviluppo economico. Ed è proprio al Mise che si rivolge Delta Energy con la nota trasmessa nelle scorse ore per un nuovo confronto con i Comuni: «Abbiamo chiesto che venga convocato il tavolo tecnico con le amministrazioni coinvolte - spiegano i referenti della società proponente - La richiesta era già stata formulata dai sindaci nella riunione indetta dalla Regione l'11 dicembre. Preso atto che è trascorso oltre un mese da quella richiesta ci siamo messi in moto a sostegno della richiesta dei rappresentanti delle comunità locali di cui condividiamo gli intendimenti. Solo attraverso un confronto sul piano tecnico è possibile raggiungere un obiettivo comune: svolgere un'attività economicamente rilevante camminando insieme al territorio e rispettandone le pecularità».

 

La società, intanto, annuncia querela nei confronti del movimento «Sannio No Triv» da tempo impegnato in attività di confronto con i cittadini dei centri coinvolti dai progetti di ricerca e potenziale estrazione petrolifera: «L'occasione - sostiene Delta Energy - è utile per dimostrare con i fatti quanto siano false le affermazioni di un comitato Sannio No Triv che cerca di mobilitare la popolazione procurando allarme con falsità in quanto il nostro è un progetto di ricerca digitale e non prevede trivellazioni. Solo in un secondo tempo, qualora la ricerca desse esito positivo, decideremo d'intesa con le comunità locali e le autorità ambientali se e come andare avanti. Nel pieno rispetto della legge che prevede verifiche severissime ad ogni passaggio. Ma noi andiamo ben oltre il mero rispetto di quanto già imposto, siamo disposti a ogni tipo di confronto e dialogo con il territorio. Intendiamo insediarci nel Fortore con un corposo investimento e non possiamo pensare di avere le popolazioni contro. Ma non accettiamo che si diffondano insulti, calunnie e falsità sull'azienda, sui nostri progetti, sul nostro lavoro e su quello dei nostri collaboratori. Per questo chi ha accusato Delta Energy e la società Swg di aver rilasciato dati su un sondaggio falso, chi scrive che avveleneremo il territorio, chi annuncia disastri e pericoli inesistenti creando allarme, dovrà risponderne alla magistratura». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino