FORTORE - «Per il momento si parla di ricerca e non di estrazione petrolifera. L'area direttamente coinvolta riguarda otto comuni ma il bacino da indagare è...
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«L'attività è esclusivamente di ricerca - puntualizza l'amministratore delegato Steve Edgley - e serve a capire se davvero nell'area del Fortore esiste un giacimento di idrocarburi che secondo moderni studi potrebbe essere il più grande ancora non scoperto di tutta Europa su terraferma. Grazie allo sviluppo di nuove tecnologie abbiamo deciso e già da tempo comunicato alla Regione che l'interesse per il territorio in questione è limitato a una ristrettissima area di 8 comuni».
Si tratta di San Marco dei Cavoti, Circello, Molinara, Ginestra, Foiano, Reino, Colle Sannita, San Giorgio la Molara ai quali sarebbe attualmente circoscritta l'attività di indagine preliminare dopo la iniziale individuazione di un areale più vasto comprendente 18 comuni per «Pietra Spaccata» e 22 per «Case Capozzi».
«Confidiamo - prosegue Delta Energy - che nella riunione, di cui siamo venuti a conoscenza dai sindaci, verrà comunicata la nostra rinuncia ad agire in un'area vasta come quella del progetto originario. Abbiamo scritto a tutti i sindaci non più interessati al progetto e informato quelli che invece sono ancora interessati e con cui abbiamo dialogato in maniera rispettosa nella nostra attività di relazione con il territorio. Una relazione per noi prioritaria tanto che prima di decidere di andare avanti abbiamo effettuato un sondaggio affidato a una prestigiosa azienda internazionale per sapere se i cittadini della Campania, di fronte al sospetto che il territorio ospiti grandi giacimenti petroliferi, ritenessero compatibile l'attività di ricerca. Solo dopo aver registrato che l'opinione pubblica è favorevole a conoscere la verità scientifica abbiamo deciso di andare avanti. Per noi il dialogo con il territorio è irrinunciabile. Purtroppo analogo dialogo non è stato possibile con la giunta regionale che, salvo in un'occasione e senza la presenza di politici, non ha mai accettato di incontrare l'azienda. Tuttavia il fatto che nell'unico incontro avuto fosse presente il dirigente (Romeo Gentile, ndr) che ha convocato la riunione di lunedì (oggi, ndr) ci fa sperare che le informazioni saranno trasmesse correttamente e rappresentino il progetto per quello che è: una acquisizione di dati digitale, limitata a poche decine di chilometri quadrati. Se la ricerca dovesse dare esito positivo si passerebbe ad una seconda fase di valutazione e andrebbero discusse con le comunità locali l'opportunità e le modalità di sfruttamento delle possibilità economiche legate ad un'eventuale scoperta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino