Sanità, lite tra Pizzuti e Mastella: «Ma resto pronto al confronto»

Sanità, lite tra Pizzuti e Mastella: «Ma resto pronto al confronto»
Un malinteso. Uno spiacevole equivoco. Di «sgarbi istituzionali» non ce ne sono stati. «Non ho mai offeso nessuno, figuriamoci se inizio ora con i...

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Un malinteso. Uno spiacevole equivoco. Di «sgarbi istituzionali» non ce ne sono stati. «Non ho mai offeso nessuno, figuriamoci se inizio ora con i sindaci!». Il direttore dell'Azienda ospedaliera «San Pio» se è risultato assente all'assemblea delle fasce tricolori è solo perché ha ritenuto di non essere stato invitato. «La lettera di indizione della riunione a noi direttori generali è pervenuta solo per conoscenza, personalmente non sono stato invitato», eccepisce Renato Pizzuti. E a chi obietta la diversità di atteggiamento tenuto dal collega dell'Asl, Franklin Picker, intervenuto ai lavori, ribatte che a lui, a differenza dell'altro manager, non sono giunte telefonate. «Sono stato e resto disponibile al confronto, è sufficiente dirmelo anche il giorno prima».


Intanto, Pizzuti, in linea con tale impostazione, ha respinto gli addebiti venuti dall'assemblea. Ha inviato una lettera a Mastella dicendo di non condividere «l'atteggiamento di stigmatizzazione» assunto dal sindaco di Benevento e dai suoi colleghi. «Del resto, a voler considerare la normativa vigente, le Asl interagiscono con la Conferenza dei sindaci, mentre le Aziende ospedaliere solo con il sindaco del Comune ove insiste la sede del presidio, Benevento e Sant'Agata». Ciononostante, ricorda Pizzuti, non mi sono mai sottratto a confronti costruttivi con la finalità di migliorare l'assistenza sanitaria. Il direttore attenderà l'iniziativa che vorrà assumere Mastella, rendendosi già da ora disponibile.
 

Ma secondo il sindaco «lo sgarbo istituzionale nei confronti dei sindaci resta». «È singolare che il direttore Picker, destinatario del medesimo invito, abbia, invece, partecipato illustrando le varie problematiche dell'azienda». Mastella, comunque, anticipa parte dei temi che l'assemblea dei sindaci sottoporrà al direttore generale: a Sant'Agata, riferisce è scomparso il «polo oncologico regionale»; non esiste nel piano ospedaliero presentato un'Unità operativa di Medicina Nucleare né a Sant'Agata, né al Rummo; i 100 posti letto dell'ospedale di Sant'Agata sono scesi a 86, prevedendo, oltre al Pronto Soccorso, la Medicina Interna, per 20 posti letto, struttura senza un primario; Chirurgia Generale elettiva, con 6 posti letto; Oncologia con 6 posti letto; Terapia Intensiva con 4 posti letto; la Direzione Sanitaria di presidio con dirigente di struttura complessa; Recupero di riabilitazione funzionale (26 posti letto) con primario; lungodegenti (24 posti letto) con primario. «È stato previsto - conclude Mastella - un pronto soccorso, ma senza un reparto di ortopedia e un primario, un reparto di cardiologia, una chirurgia d'urgenza ma con una chirurgia generale di elezione e senza primario. In quanto al «Rummo», qualche giorno fa è stato pubblicato un articolo della organizzazione sindacale Fsu Usae, che ha denunciato la grave situazione del San Pio, chiedendo l'intervento del prefetto. Il rischio è che, non raggiungendo i volumi preventivati alla fine del triennio, il nosocomio venga retrocesso». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino