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Contagi in lieve crescita nel Sannio con 276 positivi in più, ma restano in discesa rispetto alal settimana scorsa, caratterizzata da 1892 casi contro i 1668 di quella che sta per concludersi. Una decrescita abbastanza rilevante, indice anche di una pandemia che sta cambiando aspetto con una prevalenza di casi diagnosticati attraverso l'attività di screening che è pari al 48% contro il 33% dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi che, invece, riguarda il 33%. Una condizione, questa, che non consente una puntuale mappatura dei contatti di caso il cui tracciamento è pari al 18%. In questa fase, una fetta di persone che si ammala ed è asintomatica o paucisintomatica, finisce per passare inosservata e per non essere censita perché, chi è vaccinato e contrae il virus con una sintomatologia appena percettibile, si limita a gestirlo in maniera più disinvolta rispetto al passato, tanto più che le regole sono diventate meno stringenti. Inoltre, è in costante decremento anche l'attività di testing nei laboratori convenzionati e nelle farmacie del territorio cui, ormai, fa ricorso quasi esclusivamente il personale che ha necessità di eseguire il test per motivi di lavoro.
Anche in questo campo, si è passati dalla fase clou di dicembre e gennaio, caratterizzata dalle attese lunghissime, dalle file interminabili e dall'esecuzione di 100/200 test quotidiani per ogni struttura, al disbrigo di un massimo di 20 tamponi al giorno in farmacia e di una decina nei centri diagnostici autorizzati.
Contestualmente, cala anche l'attività vaccinale che l'Asl sta portando avanti solo con la formula open day per lasciare campo libero agli indecisi di vaccinarsi, continuando a lavorare sui bambini nella fascia di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, la cui adesione ha subito una temporanea battuta d'arresto, nelle ultime settimane.
Sono ancora in leggero aumento i contagi nel Sannio che registra 276 positivi, in contrasto con il numero di pazienti in degenza al Rummo, sceso a 57 nelle ultime 24 ore, per effetto di un solo nuovo ingresso, tre dimissioni e un decesso. A non farcela, un 78enne di Castelvetere in Val Fortore, arrivato in pronto soccorso già in condizioni precarie e deceduto dopo poche ore. Si tratta del dodicesimo decesso per Covid nell'arco degli ultimi sei giorni.
La costante regressione della pandemia, insieme all'anticipo di primavera offerto dal mese di febbraio, ha spinto un gruppo di alunne che frequentano la prima media a Castelvenere, a riunirsi in piazza San Barbato per fare i compiti all'aria aperta, sostituendo i banchi di scuola e la scrivania della loro cameretta con le panchine pubbliche. Ad accompagnare Elìs, Felicita Gioia, Teresa e la piccolissima Nicole, le mamme, che hanno condiviso con le «ragazze», un pomeriggio diverso, trascorso all'aria aperta dopo un così lungo periodo di isolamento. Purtroppo, i due anni di pandemia hanno imposto regole rigide anche ai bambini e agli adolescenti che si porteranno per sempre il peso dell'interruzione brusca della loro vita sociale, dell'attività scolastica in presenza, delle ore di gioco e di condivisione con gli amici e i compagni di scuola. Una detrazione di emozioni, di contatti quotidiani che non sarà facile superare, soprattutto a livello psicologico.
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Il Mattino