Rubinetti a secco, nel Sannio scatta l'allarme per l'estate

Rubinetti a secco, nel Sannio scatta l'allarme per l'estate
Carenza idrica e rubinetti a secco già dalle prime ore della sera in particolare nella parte alta del più grande centro della valle Caudina poteva essere un ricordo...

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Carenza idrica e rubinetti a secco già dalle prime ore della sera in particolare nella parte alta del più grande centro della valle Caudina poteva essere un ricordo andato in archivio. Ma anche l'estate 2021 si preannuncia come le altre: niente acqua la sera e non soltanto nel centro storico e nella zona di via Vitulanese fino alla contrada Montemauro ma anche nel centro urbano. I rubinetti, infatti, sono già a secco in alcune zone del paese. A denunciarlo sui social sono i cittadini che si ritrovano «senz'acqua già dalle prime ore della sera e anche fino alle 7 del mattino», con conseguenti disagi per chi «deve recarsi al lavoro e uscire di casa - si legge in qualche post - prima delle 7». A decidere la chiusura, però, è l'Alto Calore e non il Comune che invece sta accelerando per l'avvio dei lavori attraverso uno specifico progetto che riguarda il potenziamento delle pompe di sollevamento sia dell'impianto del Fizzo (quello che serve gran parte di Montesarchio), che di altri impianti anche in altre aree dove sono ubicati i serbatoi.


Immancabili le polemiche politiche con la minoranza consiliare che ricorda anche i costi dei progetti. «Come ogni anno - dice Orazio Gerardo, capogruppo del M5S - puntuali tornano i disagi legati alla fornitura idrica. Abbiamo presentato una interrogazione la scorsa estate in consiglio comunale ma la situazione non è cambiata. La soluzione iniziale prevedeva un impegno di circa un milione ma ora magicamente ne costa 356mila per poi tornare all'idea originaria del doppio impianto di sollevamento dell'acqua». I pentastellati poi evidenziano come «l'amministrazione abbia rifiutato l'intervento che per 20 anni era stato prospettato come risolutivo. Per intenderci - chiarisce Gerardo - quello del milione di euro. Quando sono stati recuperati i fondi per poterlo realizzare, questa amministrazione ha preferito inventare un progetto alternativo per poter spendere il resto di 1,4 milioni di euro in altri interventi». I 5 Stelle adesso confidano comunque nel nuovo progetto e soprattutto nella risoluzione di un problema ormai atavico. «Confidiamo nei risultati di questo progetto alternativo - conclude Gerardo - dal costo di circa 300mila euro ma ne chiederemo conto sia al sindaco che alla sua maggioranza».


Insomma, anche questa estate si preannuncia una stagione «a secco» pur se i disagi dovrebbero essere minori rispetto agli anni scorsi quando per l'approvvigionamento idrico era necessario l'arrivo di cisterne.


Oggi l'acqua «durante la giornata è poca - lamentano i cittadini - e con il pericolo Covid corriamo forti rischi». Il sogno di avere l'acqua giorno e notte potrebbe avverarsi soprattutto per chi risiede laddove si registrano i maggiori problemi con l'iter burocratico del progetto, che riguarda oltre che il Fizzo anche altri serbatoi, alle fasi finali. «Il progetto - chiarisce la vice sindaca Annalisa Clemente - è stato redatto dall'Alto Calore. La nostra amministrazione è invece riuscita ad avere il finanziamento e quindi a poter dare avvio all'iter burocratico. I lavori previsti avranno perciò inizio non appena gli iter saranno conclusi ma questo non dipende dall'amministrazione». Potenziando le pompe di sollevamento il problema mancanza d'acqua dovrebbe quindi essere risolto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino