Santa Croce del Sannio, Gal Alto Tammaro e Uncem insieme per le aree interne

Focus con i rappresentanti delle istituzioni

Il focus a Santa Croce del Sannio
Massima unità territoriale e larga condivisione sulle prospettive di sviluppo per rendere centrali le aree montane. Questo, in sintesi, l'obiettivo dell'iniziativa...

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Massima unità territoriale e larga condivisione sulle prospettive di sviluppo per rendere centrali le aree montane. Questo, in sintesi, l'obiettivo dell'iniziativa «Lo sviluppo che vogliamo. Dalla strategia aree interne alla nuova programmazione per enti locali e imprese», che si è svolta ieri nella sala consiliare di Santa Croce del Sannio, organizzata dal Gal Alto Tammaro insieme all'Uncem. Al tavolo di confronto sulle strategie da mettere in campo per invertire lo spopolamento e l'emorragia di servizi dei piccoli comuni presenti, tra gli altri, l'assessore regionale all'Agricoltura Nicola Caputo; il sindaco di Benevento Clemente Mastella; i consiglieri regionali Mino Mortaruolo e Gino Abbate; il sindaco di Santa Croce  Antonio Zeoli; il presidente della Provincia Nino Lombardi; il presidente di Uncem Campania Vincenzo Luciano; il presidente del Gal Alto Tammaro Antonio Di Maria; il presidente nazionale Uncem Marco Bussone.

«Partiremo con una fase di ascolto del territorio - ha dichiarato Di Maria - e ne presenteremo la proposta. Le zone interne rappresentano una risorsa per l'intero Paese, ma dobbiamo combattere contro lo spopolamento e la denatalità. Su questo va aperta una discussione che deve convergere in una proposta chiara, partecipata e condivisa da tutti, ognuno per il proprio ruolo, istituzionale o meno che sia. L'area del Titerno-Tammaro - ha aggiunto, che è anche presidente dell'associazione Sannio Smart Land, soggetto attuatore della Snai - è stata selezionata per il programma della Strategia nazionale aree interne, una delle quattro a livello regionale e delle 72 nazionali; ciò grazie a una collaborazione che ha travalicato le casacche politiche, mi auguro dunque che questo modello che si è dimostrato vincente possa essere ripetuto in maniera più ampia per costruire una direttrice di sviluppo del territorio. Dopo questo tavolo chiederemo alle istituzioni nazionali che le nostre aree abbiano una pressione fiscale di vantaggio, meno burocrazia».

 «Dobbiamo generare occasioni di sviluppo per consentire ai giovani di restare nei nostri territori - ha evidenziato il presidente Bussone - sfruttando le occasioni messe a disposizione dalla transizione ecologica. Per farlo è necessaria un'interazione tra aree montane e urbane e ragionare su un concetto politico di crescita che parta da un percorso europeo di riequilibrio, che tenga conto dei servizi e della mobilità utilizzando coefficienti diversi rispetto ad altre zone: un'azione di perequazione».

 

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Il Mattino