Scuola a Benevento, rebus riaperture «In aula solo in sicurezza»

Scuola a Benevento, rebus riaperture «In aula solo in sicurezza»
Modalità e date del rientro ancora avvolte in un alone di mistero, curva epidemiologia in ascesa, disordine normativo e le nuove positività tra i banchi di scuola ad...

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Modalità e date del rientro ancora avvolte in un alone di mistero, curva epidemiologia in ascesa, disordine normativo e le nuove positività tra i banchi di scuola ad Airola e Moiano a spingere la sfiducia verso nuove vette. Sembra appesa a un filo l'ipotesi di un ritorno in aula già giovedì 7. Contrariamente a quanto previsto prima di Natale, lo scenario relativo al sistema scolastico locale è ancor più critico, e non solo per il recente aumento dei contagi. Rimodulazione e dilatazione degli orari di ingresso e uscita non sembrano soluzioni gradite né semplici sotto il profilo organizzativo, la percentuale di alunni per classe resta un punto interrogativo, le continue voci di ulteriori slittamenti contribuiscono a disorientare le famiglie e più il tempo passa senza novità di rilievo più si assottigliano le possibilità di una ripartenza. Entro oggi la Regione dovrebbe esprimersi sul piano mobilità presentato dalle ditte di trasporti extraurbani, parere atteso in ottica risoluzione di una delle principali criticità che ostacola la riapertura, ma intanto in città cresce lo scetticismo.


«Non sono il solo a essere perplesso in merito alla riapertura delle scuole - puntualizza Mastella - Rivesto un ruolo delicato che a volte richiede di assumere posizioni impopolari pur di salvaguardare la salute pubblica, ma in questo caso dubbi e timori, dettati prevalentemente dalla crisi virale, sono condivisi con il mondo scolastico e istituzionale sia in ambito locale che nazionale. Non mi oppongo alla volontà di rientrare in aula, bensì pretendo che si riparta in condizioni di sicurezza. E l'aumento dei casi, unitamente alla lentezza con cui procede la campagna vaccinale, non autorizza l'ottimismo. Si eviti di riaprire per poi essere costretti a chiudere dopo una manciata di giorni, come già accaduto. Sarebbe controproducente. Occorre anche fare chiarezza sulle modalità del ritorno in classe, visto che le ultime proposte, tra cui quella dello scaglionamento degli orari, non convincono i dirigenti, con cui l'amministrazione comunale è in costante contatto». Mastella adesso attende sviluppi regionali. «Una nuova ordinanza di chiusura delle scuole cittadine - continua - è un'ipotesi da prendere in considerazione ma è prematuro parlarne. Aspettiamo indicazioni della Regione e poi decideremo il da farsi. Il solo aspetto su cui siamo sereni è la mobilità cittadina, poiché il nostro progetto, presentato a novembre dall'assessore Ambrosone e dai tecnici del Comune, è stato già approvato». In sintonia Ambrosone: «Il Comune è pronto a poter offrire, come già sperimentato con successo dal 3 al 14 novembre, un servizio efficiente e attinente alle disposizioni previste per garantire il trasporto del servizio scolastico e il trasporto pubblico locale in piena efficienza e sicurezza con autobus idonei e con doppie corse in totale sicurezza sanitaria per gli utenti e studenti in questione».


Luigi Mottola, presidente provinciale dell'Associazione nazionale presidi, invece, invoca chiarezza e preavviso per poter pianificare accuratamente l'eventuale riapertura. «In questo mare di ordinanze prefettizie, regionali e ministeriali - dice il dirigente del liceo Giannone - stiamo perdendo l'orientamento e il perdurare di questo scenario incerto rende difficile paventare un rientro in classe a gennaio. Le scuole del Sannio, sia gli istituti superiori che quelli comprensivi e privati, hanno profuso massimo impegno per essere pronte a riaprire i battenti in qualsiasi momento ma allo stato attuale manca la chiarezza necessaria a ritornare in sicurezza, e il moltiplicarsi dei tavoli decisionali non ha reso lo scenario meno complicato». Mottola prende come esempio l'ipotesi di un rientro in classe con gli studenti al 50%: «La pianificazione di quest'inedita modalità didattica richiede un lavoro a lungo raggio, non rapida improvvisazione, e lo stesso vale per lo scaglionamento degli orari di ingresso e uscita che rischia di mettere a soqquadro l'intero impianto organizzativo. E non mi pare risultino novità di rilievo nemmeno per i trasporti. Restiamo alla finestra in attesa di indicazioni ma che siano tempestive e trasparenti».

 

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Il Mattino