Sullo stop alle lezioni in presenza divisioni e distinguo anche tra genitori

Sullo stop alle lezioni in presenza divisioni e distinguo anche tra genitori
È scontro anche tra i genitori sulla mancata riapertura delle scuole in presenza lunedì prevista dall'ordinanza di De Luca. Pro e contro si dividono quasi in...

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È scontro anche tra i genitori sulla mancata riapertura delle scuole in presenza lunedì prevista dall'ordinanza di De Luca. Pro e contro si dividono quasi in parti uguali, tra tesi opposte ma anche proposte come quella dello statale Antonio De Chiara: «Va bene chiudere le scuole dando la possibilità a tutti i ragazzi di vaccinarsi ma, nel frattempo, andrebbe anche vietato ai ragazzi di scendere per strada o frequentare pub e altri ritrovi, in modo da evitare contagi.

E in questo caso, appunto, avrebbe un senso bloccare l'attività didattica in presenza». Sulla stessa falsariga il pensiero del pizzaiolo Alfonso Tangredi: «Secondo me sarebbe stato opportuno far vaccinare tutti i bambini prima del rientro a scuola, ma va detto che c'è una situazione particolare considerato che i ragazzi hanno già saltato quasi due anni di attività didattica che peseranno non poco sul loro futuro. Però, visto che siamo stati troppo in libertà durante queste feste secondo me bisognerebbe aspettare altri quindici giorni prima di riaprire le scuole». Se ne lava le mani come, Ponzio Pilato, l'operaio Tonino Rillo: «Qualunque decisione non va bene».


Nutrito il gruppo dei genitori pro-apertura. Iniziamo dall'avvocato Domenico Russo: «Le mie due prime figlie, entrambe vaccinate che frequentano il liceo classico Giannone andranno regolarmente a scuola indossando sempre la mascherina ffp2, la più piccola di sette anni che frequenta la scuola primaria bilingue, anche lei vaccinata, se la scuola resterà chiusa evidentemente non potrà che seguire le lezioni in Dad. Come genitore, posso dire che i dirigenti dei due istituti hanno messo in atto sforzi grandissimi per tutelare al massimo la salute degli studenti. Comprendo, comunque, la difficoltà estrema in cui versano coloro che in questa delicata fase hanno la responsabilità di assumere decisioni». Passiamo a Barbara Francesca: «Sono favorevole alla riapertura in presenza anche perché i miei figli sono stati vaccinati, il più piccolo che ha otto anni ha fatto la prima dose e la più grande a breve farà anche la terza dose. Secondo me non ha senso che tutto resti aperto e le scuole devono restare chiuse. I ragazzi non possono essere penalizzati con l'educazione scolastica, ovviamente bisogna fare attenzione».

Categorica la bancaria Katia Amoroso: «Ovviamente sono favorevole alla riapertura delle scuole. Se aprono, entrambe le mie figlie saranno presenti in aula». Per la casalinga Daniela Verdicchio «bisogna pur vivere, siamo stanchi di restrizioni, noi genitori e i nostri figli». Contraria all'ordinanza anche Francesca Chica: «Non sono d'accordo con l'ordinanza di De Luca. Io ho vaccinato entrambi i miei figli che frequentano rispettivamente la media Pascoli e l'elementare Mazzini e ho preso questa decisione insieme a mio marito proprio per dar loro la possibilità di vivere una vita normale. Ora costringerli alla Dad dopo che sono stati vaccinati mi sembra molto penalizzante».


Tra i contrari il sindacalista Nicola Domini: «Non sono d'accordo per la riapertura. Propendo per una ulteriore breve sospensione delle lezioni in presenza per alleggerire la situazione. Soprattutto in Campania, considerata la densità abitativa e il poco personale ospedaliero». Stessa lunghezza d'onda dell'avvocato Carmelina Fucci: «Sarebbe opportuno aspettare ed aprire in Dad per le scuole di ogni ordine e grado». Rincara la dose l'impiegata Margherita Varricchio: «La scuola è un'altra fonte di contagio, ha ragione De Luca a voler tenere chiuse le classi». Infine Francesca Maraviglia: «Sarebbe stato opportuno decidere per la Dad per i ragazzi non vaccinati».
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Il Mattino