SANT'AGATA DE' GOTI - La sorpresa ieri mattina. Sotto l'arco di vicolo San Vito, vicino alla «Finestra catalana» e alla villa comunale di via...
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Il sindaco, Carmine Valentino, ha commentato l'episodio sui social: «L'educazione - dice - non è il rispetto delle regole ma il rispetto degli uomini. Nel centro storico non tolleriamo più atti di vandalismo e di inciviltà».
Un gesto ignobile che ha generato sconcerto e sgomento nella popolazione. La frase blasfema e il disegno di un simbolo del nazismo sono l'ennesima offesa alla memoria collettiva di una città sede di diocesi da anni antecedenti al 970 e che ha pagato un pesante tributo alla resistenza, con l'episodio tragico del martirio di cinque giovani eroi (Guido Del Tufo, Pasqualino Palma, Domenico Di Caprio, Vincenzo Vigliotta e Vincenzo Casaburo) saltati in aria nel tentativo, vano, di disinnescare le mine poste dalle truppe tedesche in ritirata nei pressi del ponte vecchio, sul torrente Martorano, il 5 ottobre 1943. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino