Sicurezza: a Benevento altre telecamere, pronto il regolamento sulla privacy

Sicurezza: a Benevento altre telecamere, pronto il regolamento sulla privacy
L'equazione è semplice: più telecamere uguale più sicurezza. In effetti così non è, ma è innegabile che un certo effetto deterrenza...

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L'equazione è semplice: più telecamere uguale più sicurezza. In effetti così non è, ma è innegabile che un certo effetto deterrenza scatti. E il Comune di Benevento ha deciso di sfruttarlo: non solo ha in corso attività e progetti che prevedono l'installazione di altre telecamere, di cui quattro a presidio della Ztl, ma ha predisposto uno specifico Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari. L'implementazione prevede una riorganizzazione del sistema atteso che lo stesso comprende apparati tecnologici, software e collegamenti differenti tra loro.


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Presso la centrale operativa e gli uffici della Polizia municipale sono collocate le postazioni per la visione in diretta delle immagini riprese dalle telecamere e per gli accessi al sistema di videosorveglianza, dati da conservare non oltre sette giorni. Il «Grande Fratello» guarderà dappertutto. L'amministrazione, tra l'altro, punta a fronteggiare quei fenomeni di degrado e disordine urbano causato da atti di vandalismo e di deturpazione del patrimonio che, oltre a mettere a repentaglio le bellezze storiche e architettoniche, provocano lo scadimento dell'ambiente urbano, offendono la dignità della città, non consentono di migliorare le condizioni di vivibilità urbana.

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«Lentamente ma senza tregua continuiamo a proporre provvedimenti indispensabili per assicurare il miglioramento della sicurezza e della qualità della vita in città spiega Gino De Nigris, assessore proponente -. Il regolamento sul trattamento dei dati personali mediante sistemi di videosorveglianza, rientra in quel quadro organico di interventi decisi dalla giunta. È necessario assicurare un elevato livello di tutela di diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini, con particolare riferimento a ciò che riguarda la loro riservatezza e identità personale». Gli esperti, però, pur ritenendo rassicurante l'incremento della videosorveglianza, auspicano che le amministrazioni investano di più nell'illuminazione stradale e nella cura dell'arredo urbano. Solo così renderebbero determinati quartieri più sicuri. «Ed è quanto il governo Mastella sta facendo, i cui risultati risulteranno tangibili a breve scadenza», conclude De Nigris. Allo stato il sistema di rilevamento è inesistente, poiché le immagini, che dovrebbero essere ritrasmesse in wi-fi da palazzo Mosti agli uffici della Polizia Municipale al Rione Libertà, non arrivano. A partire da luglio sono in corso lavori per posizionare un cavo a fibre ottiche. L'impianto di videosorveglianza, tra l'altro, non può essere utilizzato per finalità di controllo a distanza dell'attività lavorativa dei dipendenti del Comune, di altri enti pubblici o datori di lavoro, pubblici o privati. Potranno, però, essere utilizzate per l'irrogazione di sanzioni amministrative.
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Il Mattino