Lucravano sui migranti, 5 ordinanze eseguite a Benevento

Lucravano sui migranti, 5 ordinanze eseguite a Benevento
E’ in corso l’esecuzione, da parte di personale della Digos di Benevento, dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Benevento e del Nas, Reparto Nucleo...

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E’ in corso l’esecuzione, da parte di personale della Digos di Benevento, dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Benevento e del Nas, Reparto Nucleo antisofisticazione e sanità di Salerno diun’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Benevento, su richiesta di questa Procura, nei confronti di 5 persone tra cui un dipendente della Prefettura di Benevento, oltre a uno del ministero della Giustizia e un carabiniere tra le cinque persone finite agli arresti domiciliari, accusati a vario titolo di diversi reati di truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche,  frode in pubbliche forniture,  corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. 


Paolo Di Donato, ex amministratore e da qualche anno consulente del consorzio Maleventum, che gestisce diversi centri nel Sannio; l'imprenditore Angelo Collarile; Giuseppe Pavone, dipendente del ministero della Giustizia; Felice Panzone, dipendente della Prefettura; il carabiniere Salvatore Ruta. Sono i cinque ora ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della procura di Benevento sulla gestione di alcuni centri migranti al termine delle indagini, condotte congiuntamente dalla Questura di Benevento, dal comando provinciale dei Carabinieri e dai Nas.
 
L’indagine, partita nel novembre 2015 e coordinata da questa Procura ha avuto origine da un esposto ed ha fatto luce su di una serie di gravi comportamenti illeciti riguardanti la gestione dei centri di accoglienza per migranti della Provincia di Benevento.

Le investigazioni hanno permesso di ricostruire un sistema criminale che sostanzialmente lucrava sulle assegnazioni pilotate dei migranti, sul sovraffollamento dei centri, sulla falsa attestazione di presenze degli ospiti, con la connivenza di alcuni pubblici dipendenti. 

Nello stesso procedimento sono indagate altre 36 persone, accusate di diversi reati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino