Truffa Sisma bonus e Superbonus, sequestrati 3,8 milioni di euro

L'indagine eseguita dalla guardia di finanza di Caserta e coordinata dalla procura della Repubblica di Benevento

guardia di finanza
A seguito di indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Benevento, la guardia di finanza di Caserta ha eseguito oggi un provvedimento di sequestro preventivo - emesso...

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A seguito di indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Benevento, la guardia di finanza di Caserta ha eseguito oggi un provvedimento di sequestro preventivo - emesso dal gip del tribunale sannita - di crediti d'imposta derivanti da agevolazioni del 'sisma bonus' e 'superbonus 110%' per un valore complessivo di oltre 3,8 milioni di euro nei confronti di soggetti nel cui cassetto fiscale erano ancora presenti tali crediti.

E' stato disposto anche il sequestro preventivo, nella forma per equivalente, nei confronti di due soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche, nonché per emissione di fatture per operazioni inesistenti. L'indagine ha consentito di acquisire gravi indizi in ordine ad una serie di condotte illecite che sarebbero state realizzate in concorso con ulteriori 36 soggetti che, avvalendosi delle agevolazioni previste dai cosiddetti 'sisma bonus' e 'superbonus del 110%', avrebbero ceduto, con l’opzione dello 'sconto in fattura', crediti d’imposta relativi a spese sostenute per l’acquisto di case antisismiche (da realizzare attraverso opere edili di demolizione e ricostruzione), per un importo complessivo di oltre 3,8 milioni di euro, attraverso l’interposizione di una società cooperativa e di due società a responsabilità limitata.


In particolare, sarebbero state dapprima falsificate le comunicazioni di cessione del credito d’imposta, con le quali sarebbero state fatti apparire terminati i lavori edilizi, ciò anche grazie al contributo offerto da un professionista che ha provveduto ad apporre sulle dichiarazioni il visto di conformità, da ritenersi quale falso. Successivamente, i crediti d’imposta fittiziamente generati sarebbero stati ceduti in parte alle due società coinvolte, peraltro incaricate della progettazione e dell’esecuzione dei lavori di ricostruzione e demolizione, che le indagini hanno appurato non essere stati in realtà mai eseguiti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino