Voti da ultima della classe e molte materie da approfondire. Pagella cattiva per l'Università del Sannio quella assegnata dal Censis che ha pubblicato la tradizionale...
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I PARAMETRI
E anche analizzando esclusivamente la classe dimensionale più propria, quella dei «piccoli Atenei», l'Unisannio esce male: sono 17 le lunghezze di distanza dalla capolista Camerino, ma Benevento è preceduta anche da Reggio Calabria, Foggia, Teramo, Insubria, Cassino, Basilicata, Tuscia. La sensazione dunque è che si potrebbe fare di più. Sì, ma come? O meglio: dove intervenire per evitare nuove bacchettate future? A fornire qualche indizio sono le classifiche dei sei settori che hanno concorso alla valutazione generale: borse di studio, comunicazione e servizi digitali, internazionalizzazione, servizi, strutture, occupabilità. Il Censis dà in calo l'Unisannio in particolare sul fronte delle strutture, peggiorate di ben quattro punti (da 88 a 84) in un solo anno. Stesso trend in discesa per la vocazione internazionale dell'ateneo che frana sotto la quota 80 ottenuta lo scorso anno per atterrare a 76. Sono due le lunghezze perse in termini di comunicazioni digitali agli studenti: da 80 a 78. Va pure registrato di converso qualche segnale di miglioramento, sia pur timido, sul fronte della occupabilità che passa da 72 a 73, sulle borse di studio (da 70 a 72) e soprattutto nel segmento dei servizi che fanno un balzo di ben 7 punti in un anno issandosi a un dignitoso indice 73 contro il pessimo 67 ottenuto non più tardi di dodici mesi fa.
LE PERFORMANCE
Dalla ricerca del Centro studi investimenti sociali emergono inoltre le performance dei singoli corsi di laurea attivi presso l'ateneo beneventano. Risultanze che fatalmente non possono che essere poco lusinghiere data la media complessiva. Tra le lauree triennali se la cava meglio degli altri il gruppo disciplinare «Ingegneria industriale e dell'informazione» che consegue una valutazione di 78,5 sufficiente a stare davanti a realtà di chiara fama come Pisa e la Federico II di Napoli. Non abbastanza però per scalare le zone nobili della classifica guidata ad anni di luce di distanza da Torino e Bergamo oltre quota 100. E va anche peggio ai cluster di insegnamento «Ingegneria civile» e «Scientifico» che si fermano a 68,5 punti, e al segmento «Economico» che arriva a 69, tutte sui gradini più bassi della classifica nazionale. Segnatamente, la didattica del «pacchetto» ingegneria civile viene accreditata di un misero 51esimo posto su 52 atenei, precedendo la sola Messina. Prestazione identica a quella attribuita al dipartimento Economia: posizione numero 51 su 52 università italiane censite (davanti solo a Catanzaro). Quanto ai corsi di laurea triennale del comparto scientifico, il responso è ugualmente penalizzante: su 39 gradini l'ateneo sannita occupa il terz'ultimo, lasciando a Campania Vanvitelli e Napoli Parthenope le ultime due piazze. Parziale consolazione giunge infine dalla disamina delle lauree magistrali: con 76 punti il quadriennio di Giurisprudenza è considerato il 32esimo migliore d'Italia sui 48 indagati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino