Unisannio bocciata per strutture
e digitale ma bene i servizi

Unisannio bocciata per strutture e digitale ma bene i servizi
di Paolo Bocchino
Martedì 14 Luglio 2020, 09:54
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Voti da ultima della classe e molte materie da approfondire. Pagella cattiva per l'Università del Sannio quella assegnata dal Censis che ha pubblicato la tradizionale classifica degli atenei italiani. Graduatoria storicamente poco benevola nei confronti della istituzione accademica beneventana e l'ultima rilevazione non fa che confermare il dato. L'Unisannio si ferma a una valutazione di 76 punti, tra le più basse tra tutti gli atenei statali nazionali. Fanno peggio solo la vicina Università del Molise con 75,8 punti, le siciliane Catania e Messina con 75,5, e le napoletane L'Orientale e Federico II agli ultimi posti in assoluto con 73,7 e 72,7 punti. Performance che si comprende meglio se confrontata a quelle ottenute dalle prime del lotto: Trento si impone ancora una volta con il brillantissimo score di 98,7, bene anche Sassari (96), Siena (94,8), Camerino (93,5), Perugia (92,7). Eccellenze conclamate come si vede ma anche qualche realtà che ha saputo scalare le classifiche a fari bassi. Ciò che non ha fatto l'ateneo sannita secondo il Censis, inchiodata da ben cinque anni su livelli analogamente bassi: i 76 punti appena conseguiti sono gli stessi assegnati nel 2016 e nel 2017, con lievi oscillazioni nel 2018 e nel 2019 chiusi rispettivamente a quota 75,4 e 76,2.

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I PARAMETRI
E anche analizzando esclusivamente la classe dimensionale più propria, quella dei «piccoli Atenei», l'Unisannio esce male: sono 17 le lunghezze di distanza dalla capolista Camerino, ma Benevento è preceduta anche da Reggio Calabria, Foggia, Teramo, Insubria, Cassino, Basilicata, Tuscia. La sensazione dunque è che si potrebbe fare di più. Sì, ma come? O meglio: dove intervenire per evitare nuove bacchettate future? A fornire qualche indizio sono le classifiche dei sei settori che hanno concorso alla valutazione generale: borse di studio, comunicazione e servizi digitali, internazionalizzazione, servizi, strutture, occupabilità. Il Censis dà in calo l'Unisannio in particolare sul fronte delle strutture, peggiorate di ben quattro punti (da 88 a 84) in un solo anno. Stesso trend in discesa per la vocazione internazionale dell'ateneo che frana sotto la quota 80 ottenuta lo scorso anno per atterrare a 76. Sono due le lunghezze perse in termini di comunicazioni digitali agli studenti: da 80 a 78. Va pure registrato di converso qualche segnale di miglioramento, sia pur timido, sul fronte della occupabilità che passa da 72 a 73, sulle borse di studio (da 70 a 72) e soprattutto nel segmento dei servizi che fanno un balzo di ben 7 punti in un anno issandosi a un dignitoso indice 73 contro il pessimo 67 ottenuto non più tardi di dodici mesi fa.

LE PERFORMANCE
Dalla ricerca del Centro studi investimenti sociali emergono inoltre le performance dei singoli corsi di laurea attivi presso l'ateneo beneventano. Risultanze che fatalmente non possono che essere poco lusinghiere data la media complessiva. Tra le lauree triennali se la cava meglio degli altri il gruppo disciplinare «Ingegneria industriale e dell'informazione» che consegue una valutazione di 78,5 sufficiente a stare davanti a realtà di chiara fama come Pisa e la Federico II di Napoli. Non abbastanza però per scalare le zone nobili della classifica guidata ad anni di luce di distanza da Torino e Bergamo oltre quota 100. E va anche peggio ai cluster di insegnamento «Ingegneria civile» e «Scientifico» che si fermano a 68,5 punti, e al segmento «Economico» che arriva a 69, tutte sui gradini più bassi della classifica nazionale. Segnatamente, la didattica del «pacchetto» ingegneria civile viene accreditata di un misero 51esimo posto su 52 atenei, precedendo la sola Messina. Prestazione identica a quella attribuita al dipartimento Economia: posizione numero 51 su 52 università italiane censite (davanti solo a Catanzaro). Quanto ai corsi di laurea triennale del comparto scientifico, il responso è ugualmente penalizzante: su 39 gradini l'ateneo sannita occupa il terz'ultimo, lasciando a Campania Vanvitelli e Napoli Parthenope le ultime due piazze. Parziale consolazione giunge infine dalla disamina delle lauree magistrali: con 76 punti il quadriennio di Giurisprudenza è considerato il 32esimo migliore d'Italia sui 48 indagati.
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