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I progetti
Sono 3 le proposte progettuali scaturite dal percorso partecipativo con la società civile avviato lo scorso 30 novembre. Fulcro delle iniziative che si intendono realizzare nell'ambito della misura dedicata alle «Infrastrutture per l'inclusione sociale» è lo storico complesso di Villa dei Papi, a Pacevecchia. Struttura che si punta a far uscire definitivamente dallo stato di delittuoso degrado nel quale versa da anni. La strada individuata nelle schede firmate dal dirigente Alessandro Verdicchio e dal vicesindaco Francesco De Pierro per le valutazioni degli uffici romani in merito al definitivo stanziamento delle risorse, previsti da cronoprogramma entro il 30 giugno.
La Villa dei Papi
Attività che si svolgeranno in diversi quartiere della città, da Capodimonte al rione Libertà e nella zona della Stazione centrale. Ma il focus principale è tutto su Villa dei Papi e sul pregevole Parco circostante. Un polmone verde da 28.885 metri quadrati nel quale sorgono il villino turrito in stile neogotico edificato da Papa Orsini, il Centro di formazione, la Serra e la cosiddetta Agenzia simulata. Spazi che forniranno, secondo la progettualità avanzata dall'ente locale, «opportunità per promuovere l'inclusione socioeconomica delle comunità emarginate, delle famiglie a basso reddito e dei gruppi svantaggiati, mediante azioni integrate riguardanti alloggi e servizi sociali». Segnatamente, nell'edificio centrale di Villa dei Papi troveranno posto «laboratori per le arti e i mestieri, laboratori di coworking, senza operare grandi stravolgimenti nella tipologia originaria del fabbricato» puntualizza il Comune. Che prosegue: «Il manufatto detto Agenzia simulata, per la posizione e la disponibilità di ampi spazi verdi adiacenti, si presta bene a ospitare laboratori di gastronomia sociale. Nel centro di formazione troveranno posto laboratori sociali delle arti, laboratori di inclusione attiva e spazi di coworking. I locali delle Serre, opportunamente recuperati, saranno destinati ad attività di agricoltura sociale urbana, che garantiscano anche la manutenzione del verde». Per quanto riguarda gli amplissimi spazi verdi, Palazzo Mosti prevede «la creazione di spazi di aggregazione destinati all'inclusione sociale. Saranno realizzate aree fitness all'aperto per bambini, adulti e anziani con percorsi segnalati per correre o camminare, percorsi di equilibrio, aree tai chi e yoga, per il benessere fisico e mentale». Leggi l'articolo completo suIl Mattino