A cosa pensiamo quando pensiamo al calcio

A cosa pensiamo quando pensiamo al calcio
Arriva tardi, Simon Critchley, almeno in Italia. Il professore che dirige il dipartimento di Filosofia della New School for Social Research di New York prova a spiegare “A...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Arriva tardi, Simon Critchley, almeno in Italia. Il professore che dirige il dipartimento di Filosofia della New School for Social Research di New York prova a spiegare “A cosa pensiamo quando pensiamo al calcio” (Einaudi), raccontando principalmente il suo Liverpool: da quello del passato (di suo padre) a quello del presente di Klopp (che Einaudi non mette in quarta di copertina nei nomi, dimostrando poca attenzione). Critchley aggiunge poco almeno ai lettori di un libro come “Il più mancino dei tiri” di Edmondo Berselli – che andrebbe sempre ristampato –, svisa filosofia con molta serietà – dove invece Berselli palleggiava tra alti e bassi, tra aree di rigore (economico) scaffali (di biblioteca) e tivù inseguendo Mariolino Corso e analizzando Aldo Moro; Critchley, invece, racconta un vecchio Zidane attraverso il film di Gordon&Parreno, e dimentica molto, troppo, calcio. Ma la sua colpa più grande è di metterla giù pesante e senza ironia, c’è troppo Heidegger e nemmeno un po’ di Guardiola, tanto Gadamer e mai un Maradona, come dimenticare Kant e Platone.  
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino