«Così medici radiati continuano a lavorare»

«Così medici radiati continuano a lavorare»
L'allarme viene rilanciato dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici. «Chirurghi, odontoiatri, farmacisti, veterinari, infermieri e altri operatori della...

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L'allarme viene rilanciato dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici. «Chirurghi, odontoiatri, farmacisti, veterinari, infermieri e altri operatori della sanità, pur radiati o sospesi, continuano regolarmente e impunemente a esercitare la professione, vantandosi magari perché risultano iscritti all’albo. È una situazione paradossale quella che – più volte denunciata dalla Fnomceo e dalla sua commissione – è dovuta alla paralisi della Cceps, la Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, organo di giurisdizione speciale al quale – tra le altre funzioni – i sanitari possono fare ricorso contro le sanzioni disciplinari irrogate dagli Ordini. Peccato che il semplice fatto di presentare ricorso, sospenda in automatico l’efficacia della sanzione, che a questo punto viene rimandata sine die». 


Sedici senatori (primo firmatario Andra Mandelli) oggi hanno presentato una interrogazione orale al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con l'obiettivo di porre rimedio alla questione, «che di fatto priva tutti gli Organi delle professioni sanitarie del loro potere disciplinare, rendendo inefficaci le sanzioni legittimamente emesse, con grave rischio per la qualità delle prestazioni professionali e, conseguentemente, per la tutela del diritto alla salute dei cittadini garantito dall'art. 32 della Costituzione».


Giuseppe Renzo, presidente nazionale della Commissione albo odontoiatri, segnala che il «corto circuito di fatto impedisce l’operatività delle sanzioni contro medici e odontoiatri che si sono macchiati di colpe anche gravi. Gli Ordini sono i primi ad essere preoccupati». E non da oggi. La Commissione Centrale, chiamata a eseguire la valutazione, è scaduta due anni fa: per rinnovarla, è necessaria l’emanazione di un decreto ministeriale; la Corte di Cassazione, con due ordinanze del gennaio 2015, ha sollevato un’eccezione di legittimità sulla sua composizione. L'inter in questi giorni è alle «tappe conclusive», interviene Roberta Chersevani, presidente della Fnomceo, che però aggiunge: «Ben venga ogni iniziativa che sollevi il velo su tutti i possibili rischi per i pazienti, esposti alle lusinghe di false cure e di ex medici con pochi scrupoli».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino