Colonialjournalism

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Senza saperlo, Roberto Saviano ha creato il Colonialjournalism che non ha brillantezza del New Journalism di Wolfe e Talese e nemmeno la leggerezza del Gonzo Journalism di...

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Senza saperlo, Roberto Saviano ha creato il Colonialjournalism che non ha brillantezza del New Journalism di Wolfe e Talese e nemmeno la leggerezza del Gonzo Journalism di Thompson, ma ha la forza di spazzare via le memorie. Il metodo ricorda quello coloniale: arrivare in un posto fregandosene di abitudini e memorie, imponendo la propria visione senza tener conto di nulla, se non ci fossero danni culturali enormi e la superficialità nel considerare la vita degli altri verrebbe da ridere, ma a Saviano vengono concesse paginate e copertine, gli si chiede di firmare lettere aperte e di emettere giudizi, e in questa febbre da giudice più che da giornalista, da conquistatore più che da scrittore, sistematicamente omette e piega storie a suo piacimento, dimentica, travolge, ignora il lavoro degli altri come è successo in questi giorni con la Terra dei fuochi. E se qualcuno osa criticarlo, disinnesca il pericolo parlando d’invidia. Sarà anche figo il Colonialjournalism ma non ha niente a che vedere col Journalism vero, perché ha nell’enfasi dell’ego e mai nel rispetto degli altri, la sua forza. 

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Il Mattino