Il Comune di Napoli, con un'ordinanza del sindaco Luigi de Magistris, ha stabilito che chi viene sorpreso a trafugare nei cassonetti, in cerca di rifiuti riciclabili, e chi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'ordinanza ha comunque il merito di sollevare un problema e di imboccare la strada della deterrenza, sebbene in ritardo. Un ritardo che viene da lontano, da quando quest'amministrazione non c'era ancora e il degrado umano e urbano era tollerato con pelose considerazioni caritatevoli. Temo, però, che la minaccia si risolverà in una bolla di sapone, in un effimero balbettio mediatico.
La verità è che se la monnezza venisse smaltita civilmente, differenziata possibilmente, non ci sarebbe la possibilità di questi sudici commerci che, mannaggia la crisi, comunque danno da vivere alla corte dei miracoli soggiornante nelle centralissime periferie come la Ferrovia e 'Ncopp'e Mura. Con la sostanziosa tassa sui rifiuti pagata dai napoletani ci si aspetterebbe che le strade fossero passate e lucidate con la cera ogni mattina. Invece, siamo costantemente sotto la dannata spada di Damocle di una fallout di sistema.
Però, visto che, sebbene sotto il velo della propaganda politica a buon mercato, si è scelta la strada maestra del decoro cittadino, perché non si decreta una pesante sanzione pure per chi imbratta i monumenti? In tutto il Centro Antico non se ne salva uno. Tanto che, per far risplendere del suo bianco il povero Dante nella piazza omonima, s'è dovuto imprigionare statua e piedistallo in una inferriata purgatoriale.
Rintracciare i vandali, gli zozzoni, gli ultrà fuorigiooco e gli innamorati analfabeti di grammatica, di bellezza e di sentimenti, è spesso molto facile. Lasciano la firma, qualche volta persino il numero di telefono. Senza contare chi attacca materiale pubblicitario che in pratica vuole essere trovato. Eppure a tutta questa indecenza, a tutta questa zella gratuita che produce sporcizia inutile senza nemmeno il fragile merito di consentire la sopravvivenza di qualche indigente, a tutto questo obbrobrio non si dedica mai un pensiero, un fremito, un'ordinanza foss'anche capace di produrre soltanto un titolo di giornale.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino