Il resto di niente dopo Striano

Il resto di niente dopo Striano
Pier Vincenzo Mengaldo, storico della lingua e soprattutto critico, intervistato da Paolo Di Stefano per "La Lettura", fa un bilancio della produzione letteraria italiana, dice...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Pier Vincenzo Mengaldo, storico della lingua e soprattutto critico, intervistato da Paolo Di Stefano per "La Lettura", fa un bilancio della produzione letteraria italiana, dice molte cose – alcune discutibili – soprattutto ricorda e salva alcune opere di Ermanno Rea, e il grande romanzo di Enzo Striano “Il resto di niente”. Sembra quasi che Napoli, ai suoi occhi, abbia una possibilità – letteraria – in più rispetto all’Italia. O almeno goda di tentativi migliori di ragionamento e restituzione. C’è nel discorso di Mengaldo una schiettezza da vecchio critico e una forza delle idee che manca totalmente ai pezzi che invece “IL” magazine del “Sole24ore” apparecchia in due liste sul grande romanzo italiano e quello americano, nella prima si bordeggia l’incesto tra amici e crew: c’è l’inutile Vincenzo Latronico e manca il bravissimo Francesco Maino; nella seconda – quella americana – c’è di tutto ma non Richard Ford, che è come fare l’elenco dei grandi calciatori olandesi senza Cruyff, che poi è anche il miglior scrittore d’Olanda. 
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino