«Ilaria Capua: un'epidemia di fake news minaccia la ricerca» (Ansa.it, 9 agosto 2018, 17.46) *** Sempre...
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Sempre più inebetita e sciatta, una consistente parte del popolo italico s'affida allo scroll degli smartphone per essere parte di un mondo sempre più a portata di clic, credendo di informarsi e convincendosi che la propria vita e anche quella degli altri sia, in fondo, modulabile solo sulla rotellina del mouse. E che mica conta la pagina che si consulta.
No, conta. E non poco. Il guaio è che se le pagine dei social annientano, nelle statistiche sull'utilizzo del web, quelle dei siti specializzati e delle fonti d'informazione qualificate, ci si renderà conto di quanto siano grandi i guasti che si fanno. E non solo per gli italiani, trattandosi - come la cronaca insegna - di problema mondiale. Che investe la sicurezza, l'economia, gli equilibri politici. In una parola, la democrazia.
Allora, se di vaccini e salute si parla, ormai, con i toni e le competenze con cui magari si discute in un'osteria romana della preparazione della coda alla vaccinara (il tragico è che discussioni di questo tenore orientano e rischiano di determinare il diritto alla salute di una popolazione e delle sue generazioni future), un appello a scuotersi da quest'ondata populistica e semplicistica viene da una delle eccellenze italiane riconosciute nel mondo che, di fake news - falsa, malevola e destabilizzante «informazione» amplificata anche attraverso i social - è stata ella stessa vittima nel nostro Paese.
Lei è Ilaria Capua, virologa di fama mondiale: «La ricerca scientifica si riprenda la sua autorevolezza. Contrasti le minacce dell'ascesa dei populismi e l'alba dell'era della post verità», ha scritto sul Journal of Virology. La Leggi l'articolo completo su
Il Mattino