La forma delle rovine

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“La forma delle rovine” di Juan Gabriel Vásquez (Feltrinelli, traduzione di Elena Liverani) è un romanzone che si getta nell’opera del tempo,...

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La forma delle rovine” di Juan Gabriel Vásquez (Feltrinelli, traduzione di Elena Liverani) è un romanzone che si getta nell’opera del tempo, provandone a capire il senso. Lo sfondo è la Colombia per tutto il Novecento, andando a ritroso, si comincia con l’attesa di un parto gemellare, si prosegue con due delitti colombiani, usandone come chiave un terzo ma di stampo statunitense. Dall’assassinio del generale Rafael Uribe Uribe, avvenuto il 15 ottobre del 1914, e quello di Jorge Eliécer Gaitán, ucciso il 9 aprile del 1948, si arriva a John F. Kennedy. Leader liberali, promotori della giustizia sociale e del progresso, uccisi. Vásquez pratica l’autofiction non come gli scrittori italiani che ci raccontano le loro amanti ma immergendosi nella storia e nelle sue ossessioni, mostrandoci spesso la stessa Colombia della serie tivù “Narcos” ma con obiettivi diversi. Non manca qualche incongruenza, ma nella bellezza del racconto, nel vortice dei dettagli, ci sta anche l’errore o l’addolcimento.
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Il Mattino