La virgola di Zavattini

La virgola di Zavattini
Francesco Rosi e Suso Cecchi D’Amico raccontarono che, giovani assistenti di Luchino Visconti, portarono la loro sceneggiatura di “Bellissima” a Cesare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Francesco Rosi e Suso Cecchi D’Amico raccontarono che, giovani assistenti di Luchino Visconti, portarono la loro sceneggiatura di “Bellissima” a Cesare Zavattini, autore del soggetto del film. Qualche giorno dopo se la videro restituita solo con l’aggiunta di una virgola, a penna. Ora qua si aprono due scuole di pensiero: c’è chi dice che fosse solo un vezzo con firma, e, chi, invece, si rompe la testa dietro l’importanza di quella virgola, che nascondeva il mondo zavattiniano. In un gesto minimo si ribadiva l’attenzione della lettura, come la capacità di incidere: una virgola fuori posto cambia il dialogo, sposta la visione, il tono, in quel salto c’è il mondo. E, forse, quella virgola, oggi, è tutto quello che resta della scrittura cinematografica di quegli anni. Un segno di interpunzione tra la maniacalità che produceva capolavori – tra l’altro una maniacalità che nasceva da molto divertimento come raccontano gli stessi Rosi e Cecchi D’Amico – e le odierne grandi scuole di scrittura che consigliano di scrivere scrivere scrivere senza virgole tanto poi c’è l’editor. E se l’editor non è Zavattini?
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino