Notte di Hilsenrath

Notte di Hilsenrath
Nel panorama di intrattenimento e inutilità della cultura italiana, ogni tanto arriva un vecchio libro a ricordarci che la letteratura è altro. Questo altro è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel panorama di intrattenimento e inutilità della cultura italiana, ogni tanto arriva un vecchio libro a ricordarci che la letteratura è altro. Questo altro è “Notte” (Voland, traduzione di Roberta Gado) di Edgar Hilsenrath, una cascata di scrittura e durezza, forza e restituzione, che viene da paragonare a Vasilij Grossman per l’ampiezza del racconto e la capacità di restituzione larga di un dolore comune a un popolo, quello ebraico. È anche la storia di Hilsenrath che viene trasposta nella vicenda di Ranek nel ghetto di Prokov, l’equivalente immaginario di Mogilev, in Transnistria, dove l’autore fu deportato nel 1941. Lo scarto sta tutto nella modalità di racconto “provocatorio e disturbante”, come ricorda in postfazione Paola Del Zoppo, che esce dal consueto, abbracciando una narrazione eversiva fatta di illusioni e provvisorietà, rotture e salti; con una freschezza di visione (causa delle tante traversie editoriali) che inchioda le impressioni, le illusioni, lavorando su quello che è – solo – apparentemente irrestituibile. Un pezzo unico, capace di stupire chiunque.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino