Il dolore del bimbo e l'abbraccio del Papa

Papa Francesco abbraccia il bimbo che ha perso il papà
L'abbraccio del Papa al bambino orfano: «Tuo papà è in Cielo» (Ansa, 15 aprile 2018) *** I...

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L'abbraccio del Papa al bambino orfano: «Tuo papà è in Cielo» (Ansa, 15 aprile 2018)

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I gesti di questo Papa sanno spesso di tenerezza. E quello che l'ha reso protagonista in un quartiere della sterminata periferia romana, a Corviale, una fila di appartamenti che i romani chiamano il «serpentone», è più che simbolico.

Non sono mai sdolcinati, i gesti di Francesco. Mai frettolosi, nessuno di essi pare fine a se stesso. L'ultimo che ha compiuto, l'abbraccio ad un bambino orfano di padre, «preoccupato» dell'ateismo del padre da poco scomparso,  restituisce più di un richiamo all'accoglienza, alla considerazione della diversità che ogni buon cristiano dovrebbe porre in essere. 

E poi, vuoi mettere? Per un bambino che piange, qualsiasi sia il motivo, non c'è balsamo migliore di un abbraccio forte. Farlo sentire al sicuro, accogliendolo, trasmettendogli ristoro, forza, speranza. Emanuele s'era preparato una domandina, come tanti altri bambini. Ma poi, al cospetto del Papa,  è scoppiato a piangere, aveva un dubbio: «Ma papà è in Cielo, ora?». Il Papa l'ha ascoltato, l'interrogativo che stava angosciando quel bambino veniva dalla consapevolezza dell'ateismo del padre morto da poco. Ma è pur vero che quel genitore, ateo per scelta, aveva fatto battezzare i suoi quattro figli. E, al di là anche di questo gesto, era stato il classico buon genitore. Ateo, ma buon padre.

«Dio ha un cuore di papà e davanti a un papà non credente che è stato capace di battezzare
i figli pensate che Dio sarebbe capace di lasciarlo lontano da lui? No. Ecco Emanuele, questa è la risposta», ha rassicurato Francesco.

C'è da prendere esempio. Quando un bimbo chiede attenzione. E chiede risposte, anche se complicate. Chiede ai grandi di esercitare il ruolo di genitori, in grado di risolvere problemi che lui non è in grado di affrontare. Emanuele dopo quell'abbraccio è andato via come un ometto, più forte. Il Papa gli ha spiegato che l'esempio è più importante della forma. Sempre e comunque. 
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«Dinanzi a un cattivo esempio, il miglior precetto vale ben poco, perché l'uomo, più che il precetto segue l'esempio» (Smiles, Carattere)  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino