Perché agli americani piace il Giovane Papa autoritario di Sorrentino

Perché agli americani piace il Giovane Papa autoritario di Sorrentino
Lo dicono i numeri: in America "The Young Pope", la serie sul giovane Papa diretta da Paolo Sorrentino, in televisione è partita meglio dell'ultimo successo...

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Lo dicono i numeri: in America "The Young Pope", la serie sul giovane Papa diretta da Paolo Sorrentino, in televisione è partita meglio dell'ultimo successo della Hbo, "The Night Of" con John Turturro, e in termini di ascolti  ha battuto anche titoli ammiratissimi come "The Knick" di Soderbergh e "Vinyl" del maestro Scorsese. Non solo: nella stessa serata "The Young Pope" ha superato il debutto della nuova stagione di "Homeland", che andava in onda in contemporanea, e durante la programmazione è stato top trend su Twitter, superato solo dagli eventi sportivi.


Certo, la serie era attesa e preceduta da molte critiche positive. E certo del regista sarà piaciuta, come ha scritto la bibbia di settore "Variety", la capacità di essere "uno dei più feroci e inventivi commentatori dei malanni della società odierna". In effetti, il piglio autoritario, rigido, sprezzante del Papa americano interpretato da Jude Law, la corazza integralista che ne nasconde la tenerezza, sono molto contemporanei. La serie di Sorrentino racconta i meccanismi psicologici del potere meglio di un trattato, naturale che gli spettatori ne siano stati incuriositi. Tant'è che la stampa americana, investita dal ciclone Trump, ha insistito soprattutto su un aspetto, ovvero chiedendosi se le istanze conservatrici del Giovane Papa rappresentino, nelle intenzioni del regista,  il rinnovato interesse degli elettori per l'uomo forte solo al comando; e se una figura come Lenny Belardo possa realmente succedere a Papa Bergoglio, se sia ipotizzabile, cioè, dopo tante aperture, una marcia indietro così conservatrice. 

A poco è servito che il regista spiegasse di aver scritto la sceneggiatura in tempi non sospetti: "Volevo indagare la Chiesa senza cedere ai luoghi comuni scandalistici o a letture educorate. "The Young Pope" non è un commento su cosa sta accadendo nel mondo, però riflette questo momento e mostra cosa può significare dare fiducia a uno sconosciuto". Appunto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino