Vaccino anti-cancro? Ricordiamo il Covid

Una vaccinazione ai tempi del Covid-19
«Oncologi: vaccini anticancro a Mrna, una speranza», (Lus/Adnkronos Salute) 11.4.2023 ore 18.59 *** Nel...

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«Oncologi: vaccini anticancro a Mrna, una speranza», (Lus/Adnkronos Salute) 11.4.2023 ore 18.59


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Nel turbinìo di cattive notizie, di nuovi mali che assalgono l'umanità e di speranze che si alternano alle delusioni, leggere che la ricerca della lotta al cancro, alle malattie cardio-vascolari e a quelle auto-immuni sta prendendo una strada di speranza e concretezza grazie a nuovi vaccini, ci solleva tantissimo. L'orizzonte era stato tracciato già qualche mese fa, con l'annuncio di questa prospettiva. Ora la notizia è che l'Ema - l'Agenzia Europea del Farmaco - ha attribuito al colosso farmaceutico americano Moderna la designazione del programma “Prime” (Priority Medicines). Questo per la ricerca e la creazione di un vaccino anti-cancro a mRna personalizzato sperimentale, in combinazione con l'immunoterapia. Tempi possibili e previsti per l'operatività: cinque anni.

Gli oncologi sono speranzosi ma ovviamente cauti, considerando come tanti possano essere gli intoppi e le possibili delusioni sulla strada pur ostinata e illuminata della ricerca. Ma è pur vero che la tecnica che verrà testata sarà quella a "mRna", la stessa alla base dell'attività che, nel volgere di pochi mesi, con i colossi mondiali delle big pharma in campo, ha portato alla creazione dei vaccini che hanno consentito di vincere su una pandemia mondiale da quasi 7 milioni di morti, il Covid 19.

Ed allora, non si tratta solo della speranza di trovare un rimedio vaccinale in grado di combattere, insieme a terapie associate, il male oscuro, il cancro. Ma, riprendendo quanto si stava facendo nel campo della ricerca già prima della pandemia da Covid, questo ulteriore e concreto varco che si apre rende giustizia anche alle critiche, alle paure, alle offese isteriche che - nei momenti più bui della lotta al Covid - hanno portato alla demonizzazione dei vaccini. Che hanno consentito invece, come si è visto, di sconfiggere questa pandemia  (13.337.416.815 la somministrazione di dosi nel mondo, fino ad ora). Per dire che oggi, ancora oggi e meno male, non possiamo che affidarci alla Scienza per un'umanità che sia in grado di affrontare le nuove sfide globali, a cominciare da quelle della salute. Non è più tempo (non lo è mai stato) di stregoni e fattucchiere, figuriamoci di tuttologi sui social o in tv. Investiamo sull'intelligenza dei migliori, se vogliamo immaginare un futuro.
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«Viviamo in una società profondamente dipendente dalla scienza e dalla tecnologia e in cui nessuno sa nulla in merito a tali questioni. Si tratta di una formula sicura per il disastro.” (Carl Sagan)

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Il Mattino