San Gennà pensaci tu: Il patto si rinnova. E nelle strade del Centro è festa grande

San Gennà pensaci tu: Il patto si rinnova. E nelle strade del Centro è festa grande
"San Gennà pensaci tu...". Un modo di dire? No, la frase che i napoletani ripetono da secoli, è il richiamo a un impegno preciso preso dal Protettore della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
"San Gennà pensaci tu...". Un modo di dire? No, la frase che i napoletani ripetono da secoli, è il richiamo a un impegno preciso preso dal Protettore della città e sancito da un contratto. La storia  è questa: nel gennaio del 1527 la città era stremata da epidemie, terremoti e pure dall' eruzione del Vesuvio. Le truppe francesi l'assediavano sperando di poterla conquistare. I napoletani non ne potevano più e allora decisero di stringere un contratto con il Santo. Gli Eletti dei sei Sedili – la struttura amministrativa voluta da Carlo II D'Angio - in rappresentanza dei cittadini per una volta concordi, chiamarono un notaio e firmarono, sull’altare maggiore della Cattedrale un vero patto con il Santo: "Tu ci salvi e noi ti costruiamo una bellissima cappella per custodire le reliquie e il tuo tesoro".

Detto, scritto, firmato e sottoscritto, l'accordo non si è mai rotto, tanto che, lo racconta lo scrittore Luciano De Crescenzo, quando negli anni Sessanta la Chiesa vagliò l'ipotesi di declassare il Santo (la sua vicenda ha scarse prove storiche), sulle mura della città comparvero le scritte: "San Gennà futtetenne". Come dire: "Fregatene perché tu sei sempre il migliore.." 
Una storia d'amore e d'interesse, quella tra il Patrono e la sua città, che domani, 491 anni dopo la fatidica firma, verrà rievocata dalle 10 alle 13  tra la Cattedrale e le strade del quartiere San Lorenzo. Una manifestazione ricca di musica e di colore. 
"Questa è la seconda edizione della Rievocazione Storica “1527, quando Napoli fece Voto a San Gennaro” - spiega Giuseppe Serroni, Presidente dell’Associazione “I Sedili di Napoli-Onlus” - Anche quest’anno racconteremo ai Napolitani ed ai tantissimi turisti presenti in Città per la Festa onomastica del nostro Patrono, 
i motivi della nascita e della laicità della Deputazione. Saranno circa 200 i Rievocatori Storici che animeranno le strade del Rione San Lorenzo e che in Cattedrale, proprio nello stesso posto che vide quella storica sottoscrizione autenticata da un notaio, 
ci faranno rivivere quei giorni di circa 500 anni fa".
Dame e straccioni, nobili e pescatori, tutti in corteo, percorreranno l’area dell’antica Neapolis. Alle 10 dalla Basilica di San Lorenzo Maggiore, dove ebbe sede per circa 700 anni il “Parlamento” dei Sedili, si muoveranno  l' Associazione Trombonieri Sbandieratori Cavalieri” di Cava de’Tirreni e l’associazione Rievocatori Storici”. Il Corteo raggiungerà il Duomo dove l’attore Tommaso Tuccillo  inviterà gli Eletti dei sei Sedili (Capuana, Nido, Montagna, Porto, Portanova e Popolo) a “rinnovare” il Patto con San Gennaro. Il corteo tornerà poi in strada con esibizioni pirotecniche degli archibugieri di Cava de’Tirreni.

Per maggiori informazioni sul programma:  www.sedilidinapoli.com Leggi l'articolo completo su
Il Mattino