Verità Tropicale

Verità Tropicale
Il Brasile non ha cantautori ma artisti completi capaci di saltare dalla musica alla letteratura, dalla politica al cinema, senza perdere la leggerezza, senza diventare moralisti...

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Il Brasile non ha cantautori ma artisti completi capaci di saltare dalla musica alla letteratura, dalla politica al cinema, senza perdere la leggerezza, senza diventare moralisti o trasformarsi in maschere. Ci sono due libri, usciti in contemporanea in Italia, che raccontano la grande stagione del Tropicalismo, e che vi consiglio di leggere uno dietro l’altro. Il primo – più complesso e articolato – è quello scritto da Caetano Veloso, “Verità tropicale” (Sur), è la grande autobiografia di un cantante che giganteggia nella storia della musica, che riesce a rendere il suo paese, la cultura che gli stava intorno e tutte le questioni brasiliane. C’è la nascita del Tropicalismo – movimento trans-culturale – e il racconto dei grandi cantanti del passato, il rapporto con Gilberto Gil e la bellezza della musica di Maria Bethânia, la prigionia, l’esilio e il ritorno; e in mezzo musica, teatro, cinema (soprattutto Glauber Rocha). E dove finisce Veloso, incontrando David Byrne, comincia Pietro Scaramuzzo raccontando “Tom Zé. L’ultimo tropicalista” (Add editore), in una biografia più leggera ma non meno vissuta, con altra galera e tanta musica dispari, dentro la quale si sentono gli spari dei bandidos del Grande Sertão.
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Il Mattino