Qualche giorno fa è stato scoperto l’ennesimo carico di cocaina, 218 chili confusi tra spezie e caffè; questa volta invece la droga era occultata tra sacchi di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nei paesi del Centro e Sud America, così come in quelli del Nord Europa, le varie cosche di ‘ndrangheta, come testimoniato dalle ultime relazioni della Dna, hanno proiettato basi logistiche e strutture operative che consentono un rapido e continuo approvvigionamento di cocaina, la predisposizione di trasporti sicuri, nonché la gestione diretta degli affari, mediante costante garanzia dei pagamenti in favore dei cartelli narcos colombiani e messicani, egemoni in quell’area. E Gioia Tauro - disponendo di una rete che garantisce il controllo stabile del carico e quello dello scarico - costituisce uno dei più importanti accessi dal Mediterraneo per importare droga e distribuirla altrove. Ma la dura lotta al narcotraffico internazionale non accenna a diminuire e oggi è stato inflitto un nuovo colpo al business delle mafie. Basta pensare che, mentre all’origine un chilo di foglie di coca viene venduto dal coltivatore ad appena 78 centesimi di euro - si legge in una nota a firma del procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho -, lo stesso quantitativo di droga, una volta definitivamente raffinato, ha un costo di 1.800 euro per il produttore, il quale riesce a cederlo ai grossisti americani o europei tra i 25.000 ed i 30.000 euro; considerando che la cocaina può essere tagliata fino ad aumentarne il peso di ben quattro volte e che al minuto spaccio un grammo di sostanza è ceduto per circa 100 euro, è facile immaginare quanto siano imponenti i volumi di denaro incamerati da chi gestisce il traffico. Soldi che, una volta reinvestiti e riciclati, sono in grado di inquinare pesantemente i circuiti legali dell'economia e di alterare le condizioni di concorrenza, sottraendo opportunità di lavoro alle imprese che rispettano le regole.
Il Mattino