OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
«Come si può anche solo parlare – come adesso sta facendo il Presidente dell’ATO1 di Cosenza- di riaprire la discarica di Castrovillari? Una vecchia discarica stracolma -chiusa già da molti anni dall’Ufficio del Commissario- sottoposta ad un intervento di adeguamento, da un milione di euro (!), finalizzato proprio alla sua definitiva tombatura. A tali lavori, inoltre, è seguito un processo penale, attualmente in corso, dopo gli esposti presentati da Associazioni e Comitati che, sempre vigili nella tutela del Bene Comune, hanno bloccato il tentativo di creare ulteriori, inesistenti volumi per il conferimento di altri rifiuti. Ma non è ancora tutto. La discarica è in piena zona archeologica e nel cuore del Distretto Agro-Alimentare di Qualità di Sibari, che, solo in quella zona, dà lavoro a 5.000 persone. Di cui si sono messi a rischio occupazione e salute! Da ormai venti anni i vari governi regionali – tanto di centro destra che di centro sinistra- stanno tentando di riaprire questa ferita del territorio del Pollino, incontrando ogni volta l’opposizione della popolazione. Ed ora che si è giunti faticosamente al momento della definitiva tombatura (delibera regionale e finanziamento dei lavori), incredibilmente si torna a parlare di riaprire la discarica con motivazioni destituite da qualsiasi fondamento, creando un allarme sociale sempre più diffuso. E’ ora che la Regione proceda ad assolvere gli impegni ufficialmente e formalmente assunti, senza ulteriori rinvii, che continuano ad alimentare sospetti, sfiducia nelle Istituzioni, improvvide iniziative che sanno più di provocazione che di proposta. Quella della discarica comunale di Castrovillari è rappresentativa della fallimentare storia dello smaltimento dei rifiuti in Calabria. Un inutile commissariamento, un incredibile sperpero di denaro pubblico – ben oltre il miliardo di euro –, crescenti disagi e costi per i cittadini, con introiti, invece, sempre maggiori per affaristi ed ecomafie. Il tutto all’interno di un Piano Regionale Rifiuti tecnicamente del tutto sbagliato – basato oggi come venti anni fa, su incenerimento e megadiscariche- e perciò da riscrivere da cima a fondo, avendo come solo obiettivo i diritti e gli interessi delle popolazioni calabresi»: lo afferma Luigi de Magistris candidato Presidente della regione Calabria.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino