Nicotera, a 14 anni nasconde armi da guerra nel garage di casa

Nicotera, a 14 anni nasconde armi da guerra nel garage di casa
Un adolescente di appena 14 anni è stato arrestato a Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, con la grave accusa di detenzione d’armi da guerra e del relativo...

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Un adolescente di appena 14 anni è stato arrestato a Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, con la grave accusa di detenzione d’armi da guerra e del relativo munizionamento. Tra le armi ritrovate e sequestrate dai Carabinieri della stazione di Nicotera e della Compagnia di Tropea (comandante, maggiore Dario Solito), anche un kalashnikov.

 
Il ragazzino, che si trova adesso recluso nel carcere minorile “Silvio Paternostro” di Catanzaro, nascondeva l’arsenale nel garage dell’abitazione di famiglia, ma del tutto all’insaputa dei suoi genitori.
Le armi sono venute fuori nel corso di una perquisizione eseguita nel contesto di una serie di controlli operati dai militari dell’Arma alla ricerca d’armi ed esplosivi: erano effettivamente celate in modo assai efficace, in mezzo a cianfrusaglie di vario tipo, piccole attrezzature agricole, vecchi utensili.  

Armi «oleate, ben sistemate e funzionanti», rilevano gli investigatori, che apparivano insomma oggetto di una regolare manutenzione, ma «del tutto prive di matricola». Anche su quest’ultimo punto saranno gli uomini del Ris (il Reparto investigazioni scientifiche dell’Arma) a fornire indispensabili elementi in più.
 
E insieme alla giovane età dell’arrestato – che al momento dell’arresto non ha detto niente, neppure per confutare una sua responsabilità nella custodia delle armi –, l’altro elemento che ha lasciato di stucco gli stessi carabinieri riguarda l’estrazione sociale dell’adolescente, appartenente a una delle famiglie più in vista dell’importante centro del Vibonese.  
 
Assolutamente improbabile, però, che un deposito d’armi di questo genere potesse essere custodito tranquillamente nel centro della cittadina senza un esplicito mandato o quantomeno il tacito avallo da parte della ‘ndrangheta, anche per il difficile reperimento di simile mercanzia. 

Proprio per questa ragione, la priorità investigativa sta adesso nell’individuazione del Paese di provenienza delle armi da guerra, del concreto canale di rifornimento che ha avuto il quattordicenne arrestato come ultimo anello della catena, delle complicità nella custodia dell’arsenale. Naturalmente, scrupolosi accertamenti saranno condotti anche riguardo all’eventuale utilizzo di parte delle armi e delle munizioni abilmente occultate nel garage.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino