Pistola in faccia contro 15enne: punito per averlo urtato al bar

I Carabinieri di Gioia Tauro
GIOIA TAURO - Punito perché maldestro. Un banale incidente poteva finire in tragedia: un ragazzo di 15 anni, mentre si trovava al bar insieme agli amici, avrebbe urtato...

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GIOIA TAURO - Punito perché maldestro. Un banale incidente poteva finire in tragedia: un ragazzo di 15 anni, mentre si trovava al bar insieme agli amici, avrebbe urtato inavvertitamente un uomo. Un gesto che l’uomo interpreta molto male: lo considera un affronto e decide di chiarire personalmente con il minorenne. Con l’inganno lo costringe a salire in macchina e lo accompagna in un parcheggio in una località lontana dal centro urbano di Feroleto della Chiesa, in provincia di Reggio Calabria. Accade tutto in poco tempo: trenta minuti che per il ragazzo sembrano ore interminabili. L’uomo, F.F. di 40 anni, estrae dal vano portaoggetti una pistola e la punta contro il minorenne obbligandolo a porgergli le scuse per quanto accaduto. Alla fine il 40enne decide di riaccompagnare il ragazzo al bar. I fatti risalgono a novembre del 2015.


La notizia in poco tempo fa il giro del paese ma ai carabinieri non arriva nessuna denuncia. È il comandante della compagnia di Gioia Tauro, Gabriele Lombardo, a decidere di andare a fondo alla vicenda e verificare le indiscrezioni. Vengono così convocati in caserma il minore, accompagnato dai genitori, e alcuni testimoni. In poco tempo viene ricostruita la dinamica e la veridicità dei fatti. I carabinieri si recano a casa del 40enne dove recuperano e sequestrano l’arma usata per minacciare il giovane. Tutti gli indizi portano la Procura di Palmi a emettere, nei confronti dell’uomo, un provvedimento di divieto di dimora nel comune di residenza, per sequestro di persona e minacce. Un affronto che avrebbe potuto avere conseguenze più gravi per il minorenne che per tanto tempo ha tenuto dentro di sé questo segreto. Ma il passaparola in un paese di 1600 abitanti questa volta è diventato uno scudo per difendere il 15enne che non aveva osato denunciare. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino