GIOIA TAURO - Punito perché maldestro. Un banale incidente poteva finire in tragedia: un ragazzo di 15 anni, mentre si trovava al bar insieme agli amici, avrebbe urtato...
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La notizia in poco tempo fa il giro del paese ma ai carabinieri non arriva nessuna denuncia. È il comandante della compagnia di Gioia Tauro, Gabriele Lombardo, a decidere di andare a fondo alla vicenda e verificare le indiscrezioni. Vengono così convocati in caserma il minore, accompagnato dai genitori, e alcuni testimoni. In poco tempo viene ricostruita la dinamica e la veridicità dei fatti. I carabinieri si recano a casa del 40enne dove recuperano e sequestrano l’arma usata per minacciare il giovane. Tutti gli indizi portano la Procura di Palmi a emettere, nei confronti dell’uomo, un provvedimento di divieto di dimora nel comune di residenza, per sequestro di persona e minacce. Un affronto che avrebbe potuto avere conseguenze più gravi per il minorenne che per tanto tempo ha tenuto dentro di sé questo segreto. Ma il passaparola in un paese di 1600 abitanti questa volta è diventato uno scudo per difendere il 15enne che non aveva osato denunciare. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino