Riace: indagata l'assessore Spanò, candidata sindaca vicina a Lucano

Riace: indagata Maria Spano, l'aspirante sindaca vicina a Mimmo Lucano
Maria Spanò, assessore uscente del Comune di Riace e candidato sindaco per la lista nella quale si è candidato il sindaco sospeso Domenico Lucano, ha ricevuto un...

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Maria Spanò, assessore uscente del Comune di Riace e candidato sindaco per la lista nella quale si è candidato il sindaco sospeso Domenico Lucano, ha ricevuto un avviso di garanzia in cui si ipotizza il reato di falso ideologico in concorso con lo stesso Lucano. Quella che coinvolge la Spanò non è una nuova inchiesta sulla gestione dell'accoglienza di migranti a Riace ma uno stralcio dell'indagine Xenia che ha portato al rinvio a giudizio di Lucano.


Mimmo Lucano, nuova inchiesta per truffa e falso. Divieto di dimora a Riace esteso di un anno

La Procura di Locri, infatti, nel chiedere il rinvio a giudizio di Lucano e degli altri indagati aveva chiesto il processo anche per la Spanò. Durante l'udienza preliminare, il legale della donna, l'avv. Francesco Rotundo di Catanzaro, ha eccepito la mancata notifica dell'avviso di conclusione indagini. Da qui lo stralcio e l'invio di un nuovo avviso di garanzia. L'accusa contesta a Maria Spanò e Lucano di avere rilasciato «carte d'identità a soggetti stranieri privi dei previsti requisiti, attestando falsamente che fossero residenti a Riace e muniti del permesso di soggiorno».

«Si tratta - ha spiegato l'avv. Rotundo - della firma di due documenti già preparati dagli uffici comunali e sui quali la mia assistita non ha svolto alcuna pratica. Domani chiederò alla Procura che venga sentita per chiarire tutto». Nella stessa situazione della Spanò ci sono altri due indagati per i quali era stato chiesto il rinvio a giudizio ma la cui posizione era stata stralciata per la mancata notifica dell'avviso di conclusione indagini. Si tratta di Annamaria Maiolo e Valentina Micelotta, accusate, a vario titolo di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, truffa e peculato. Sulla situazione che si è venuta a creare a Riace è intervenuto anche il Comitato 11 Giugno, nato per «contrastare i tentativi di criminalizzazione dell'esperienza di Riace e di Mimmo Lucano».


Il Comitato, in particolare, ce l'ha con i giudici del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria e con le motivazioni addotte per confermare il divieto di dimora nella cittadina della Locride a Lucano. Motivazioni «incredibili», vengono definite, «con le quali si ribalta quanto sancito in precedenza dalla sentenza con rinvio emessa dalla Cassazione». Il comitato sottolinea come le motivazioni «esprimano un gravissimo giudizio, personale e politico, sia su Lucano che sull'attuale candidata a sindaca di Riace, Maria Spanò (definita nel provvedimento la 'longa manus di Lucanò, ndr); nei fatti e per i tempi, una preoccupante entrata a gamba tesa nelle vicende politiche e democratiche del Comune di Riace».
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Il Mattino