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Far decollare gli Scavi di Sibari: è l'obiettivo di Parco archeologico e Soprintendenza di Cosenza che si sono uniti per valorizzare, promuovere e custodire i reperti emersi dall'antica colonia greca. È il primo risultato centrato da Filippo Demma, direttore del sito di Sibari insediatosi solo sei mesi fa, insieme al soprintendente Frabrizio Sudano. Il Protocollo firmato è il primo esempio in Calabria di collaborazione diretta tra un istituto dotato di autonomia speciale e una Soprintendenza. L’intesa nasce dalla convinzione che il patrimonio archeologico della provincia di Cosenza, in qualunque posto esso sia custodito e da chiunque sia gestito, è parte indistinta della memoria e della storia della ricerca archeologica dello Stato e che per questo motivo vanno formalizzati accordi per una migliore gestione possibile.
Visto il crescente ruolo strategico dei beni culturali nelle politiche di rilancio del Paese, «intendiamo favorire processi e programmi comuni di tutela, ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale per promuovere uno sviluppo sostenibile e un riequilibrio sociale nei territori» ha sottolineato il direttore Demma.
I 31 comuni afferenti al Parco Culturale della Sibaritide definiscono l’ambito territoriale del Protocollo. «Gli straordinari contesti archeologici della Sibaritide custoditi presso i depositi del Parco potranno essere studiati e valorizzati in chiave sistemica» ha ribadito il Soprintendente Sudano.
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