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La Sicilia prima in assoluto tra le regioni per la crescita più consistente, Sorrento l’unico piccolo Comune nella top ten delle città. Parla soprattutto del Sud la classifica degli incassi 2024 dell’imposta di soggiorno, introdotta nel 2011 dal decreto legislativo n 23 (federalismo fiscale municipale) e diventata uno strumento utilizzato con importi diversi da centinaia di Comuni, in particolare da quelli a vocazione turistica (l’obiettivo, come si sa, è raccogliere risorse per finanziare interventi legati all’accoglienza, alla promozione culturale e alla manutenzione del patrimonio urbano). Se è vero, infatti, che complessivamente sono ancora i Comuni del Nord a fare la parte del leone con oltre 450 milioni di euro, quasi il 60% del totale, è altrettanto vero che il Mezzogiorno sta recuperando terreno, trainato soprattutto dall'ottimo risultato delle isole (+29%). È quanto emerge dall’elaborazione 2024 del Centro studi enti locali su dati Mef, Banca d'Italia e Istat.
La Campania
C’è la conferma del sempre più forte impatto del turismo nel Sud, con trend pressoché inarrestabili come nel caso di Napoli che conta per fine anno di arrivare a quota 20 milioni di visitatori, come indicato dall’Osservatorio del Comune. Si avverte la spinta degli stranieri (oltre il 50%, sempre a Napoli) come appare anche dai dati di Sorrento, tradizionale meta di ospiti soprattutto anglosassoni (ma non solo). Nonostante i suoi poco più che 15mila abitanti, la fama internazionale della cittadina e dei suoi notissimi richiami ambientali e marini gli è valso un tesoretto da 9,1 milioni di euro - con un balzo del 32% rispetto al 2023 - e gli ha consentito di superare anche Palermo che si è fermata a 8,7 milioni, nonostante un aumento clamoroso rispetto al 2023, in cui i pernottamenti dei turisti gli avevano portato in dote 4,8 milioni.
Tassa di soggiorno, Napoli cresce nel 2024: anche Sorrento nella top 10
Napoli si colloca al quinto posto tra le città con 19 milioni di euro (+9% sul 2023) in una classifica che ancora una volta premia Firenze, cresciuta ulteriormente rispetto agli anni precedenti, passando dai 45,5 milioni del 2022 ai 69,8 del 2023 e poi ancora, con un aumento del 10%, ai 76,9 milioni del 2024. In seconda posizione Milano che accorcia le distanze con un aumento di 14,4 milioni di euro (+23%) per un incasso totale nel 2024 di 76,5 milioni. Salda anche la terza posizione sempre occupata da Venezia che ha però rallentato la corsa rispetto alle altre grandi città d'arte e ha chiuso con poco meno di 40 milioni di euro il 2024, in aumento del 4% rispetto all’anno precedente. Seguono: Trento con 29,7 milioni, Napoli, Bologna con 15,4 milioni (+22%), Rimini con 14,7 milioni (+28%) e Torino con 10,3 milioni. Tutti segni più a riprova del fatto che lo scorso anni i ricavi per gli enti locali che hanno previsto la “tassa” hanno raggiunto, escludendo Roma Capitale (che ha un diverso sistema di conteggio), i 760 milioni di euro complessivi di incasso, il 19% in più rispetto all'anno precedente, e soprattutto sono stati triplicati, spiega il Centro studi enti locali, «i livelli raggiunti nel 2020, l’annus horribilis della pandemia, in cui le entrate turistiche si erano fermate a 251,6 milioni di euro».
Il primato
Significativo, come detto, il primato della Sicilia cresciuta del 37% sul 2023 (seguono Trentino-Alto Adige, +35% a quota 121 milioni, e Abruzzo con +33% per poco più di 4 milioni e mezzo). Nell’ultimo triennio, i comuni isolani in cui viene riscossa l’imposta sono passati da 71 a 93. I pernottamenti dei turisti hanno fruttato, per loro, quasi 40,5 milioni l’anno scorso, quasi il doppio rispetto ai 22,8 milioni del 2022 e quasi 11 milioni di euro in più rispetto al 2023 con un balzo del 291%. Ma è della Campania uno dei risultati di maggiore consistenza: il gettito dell’imposta di soggiorno è cresciuto infatti del 304% tra il 2020 e il 2024. L’anno scorso, i comuni della Campania hanno incassato complessivamente 52,3 milioni di euro. Tra le città da segnalare anche l’aumento registrato a Genova (da 5,1 a 7,3 milioni), Bolzano (da 961mila euro a 1,8 milioni), Taranto (da 143mila euro a 306mila) e Siracusa (da 1,3 milioni a 2,3) mentre tra le città in controtendenza, dove cioè il gettito dell’imposta è diminuito, figura Salerno (-10%).
Il Mattino