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Ancora fumo, inquinamento: l'area industriale è stata di nuovo avvolta in una nube. Con l'odore acre e una nuvola nera in cielo, ieri l'agro aversano si è svegliato con l'aria resa irrespirabile a causa di un incendio. Stavolta ad andare in fiamme è stata, nel territorio comunale di Gricignano di Aversa, l'azienda Frigo Caserta + Mondo freddo & Co, un marchio storico del trasporto e della logistica per prodotti alimentari, specializzata nella catena del freddo. Intorno alle cinque e mezza, per cause ancora da definire, un incendio ha avvolto uno dei capannoni del sito della zona industriale Aversa nord.
All'interno della struttura erano presenti alimenti e pannelli coibentati e per spegnere le fiamme ci sono volute diverse ore. Sul posto, per mettere in sicurezza l'area ed evitare un'estensione ad altri capannoni, sono intervenute cinque squadre dei vigili del fuoco, provenienti dal Comando provinciale di Caserta, dai distaccamenti di Mondragone, Aversa e Marcianise. Un'autobotte di 25.000 litri è arrivata anche dal Comando di Napoli.
Sul posto sono giunti i tecnici dell'Arpac del dipartimento di Caserta, per monitorare le ricadute dell'incendio e per avviare il monitoraggio di diossine e furani eventualmente dispersi in atmosfera, con un campionatore ad alto volume posizionato in prossimità dell'azienda. In una nota, l'agenzia regionale di protezione ambientale ha comunicato che «l'esame dei dati grezzi orari disponibili nella stazione di monitoraggio della qualità dell'aria di Aversa- Scuola Cirillo, che si trova sottovento rispetto alla località dell'incendio a causa della debole ventilazione da est-nord est, non ha registrato aumenti nelle concentrazioni degli inquinanti monitorati tali da poter essere ricondotti all'incendio e le concentrazioni sono rimaste, finora, ben al di sotto dei limiti di legge».
Due gli incendi in meno di due mesi nella zona Asi Aversa nord.
Ieri, i sindaci di Gricignano d'Aversa, Carinaro e Teverola hanno invitato i cittadini a chiudere le finestre, ma ancora una volta è emersa la carenza di una risposta tempestiva e adeguata all'emergenza. Quello che manca, in questi casi, è l'attivazione di una task force che metta insieme le varie autorità coinvolte, creando le condizioni per una comunicazione e scelte più efficaci. I sindaci ricorrono ai social per avvisare i cittadini e invitarli a stare il meno possibile fuori casa, ma per firmare un'ordinanza che vieti ad esempio la sospensione delle attività agricole in prossimità dei siti incendiati o l'evacuazione di alcune aree, richiedono, a supporto, dati e pareri delle autorità competenti. Il fatto è che però, le analisi sull'impatto dei roghi non sono immediate e così, attendendone l'esito ed eventuali successive indicazioni da parte dell'Asl, diventa poi troppo tardi per una risposta coerente. Di certo, l'incendio della Frigo Caserta riapre una riflessione seria sulle attività di controllo e prevenzione in un territorio che continua a pagare un prezzo altissimo.
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