Elezioni 2022, eletti sette casertani ma manca un seggio al Senato

Elezioni 2022, eletti sette casertani ma manca un seggio al Senato
Sette casertani a Roma. Tra conferme, new entry e volti nuovi Terra di Lavoro è riuscita ad eleggere 6 deputati e una senatrice. Resta a Palazzo Madama Giovanna Petrenga,...

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Sette casertani a Roma. Tra conferme, new entry e volti nuovi Terra di Lavoro è riuscita ad eleggere 6 deputati e una senatrice. Resta a Palazzo Madama Giovanna Petrenga, originaria di Casal di Principe ma ormai trapiantata a Caserta, non certo alla sua prima esperienza in Parlamento.

Ma al Senato Caserta perde un posto che finisce a Napoli, al Movimento 5 Stelle. Un seggio scippato per un misero 0,03 per cento. A restare fuori è la casertana Stefania Modestino, di Azione-Italia Viva, che ha conquistato il 5,26% a differenza del 5.29% preso a Napoli da Renzi. Nella mattinata di ieri si è parlato di un possibile ricorso ma la Modestino non ha dato conferme in merito limitandosi a dire semplicemente: «per il momento preferisco di no». 

Per una serie di ripartizioni strane e complicate da spiegare, determinate dalla legge elettorale Rosatellum, il quinto seggio previsto nel collegio proporzionale al Senato non scatta e Caserta elegge, quindi, 5 senatori anziché 6. 

A Montecitorio, invece, trasloca Agostino Santillo dei 5 Stelle, deputato uscente. Per il politico di Casapulla una conferma nella Capitale dove sarà affiancato da Enrica Alifano. I pentastellati, infatti, sono riusciti a strappare due posti alla Camera grazie al 31,15% ottenuto alle urne. Per la Alifano si tratta della prima elezione, così come per Casagiove si tratta del primo parlamentare della storia.

Prima volta anche per gli altri tre eletti. Marco Cerreto e Gimmi Cangiano per Fratelli d'Italia che inseguivano il sogno da diversi anni e che hanno lavorato sotto traccia per conquistare la fiducia della Meloni e ottenere la candidatura. Fa le valigie e si sposta dal Centro direzionale di Napoli a Roma Gianpiero Zinzi, che dopo il sacrificio della candidatura a sindaco di Caserta, è riuscito a portare a casa il risultato. Adesso dovrà dimettersi da consigliere regionale. Al suo posto entrerà Antonella Piccerillo, di Macerata Campania, prima dei non eletti nella Lega. «Nonostante l'attesa estenuante sono soddisfatta dell'ottimo risultato ottenuto nella nostra realtà - ha scritto sui social la Piccerillo - L'elezione di Gianpiero Zinzi è per tutti motivo di orgoglio. Io invece sarò impegnata nei prossimi anni in Consiglio Regionale, carica alla quale già mi ero candidata nel 2020 e che ora avrò l'onore di ricoprire. Nessuna promessa fatta sarà invano, ma mi batterò tra i banchi del Consiglio per ridare dignità al nostro territorio». Intanto Zinzi deve ancora decidere se rimanere in consiglio comunale a Caserta o dimettersi. 

Il Movimento 5 Stelle si è confermato primo partito in provincia di Caserta superando il 30% alla Camera e il 27% al Senato. Un risultato - certo non ai livelli del 2018 - che per molti è stato visto come la dimostrazione che le alte percentuali di percettori del Reddito di cittadinanza abbiano condizionato il voto. Basti pensare che ad Aversa, Capua, Casal di Principe (dove ha conquistato addirittura il 46,74%), Castel Volturno, Maddaloni, Marcianise, San Felice, San Nicola e i pentastellati hanno superato addirittura la coalizione di centrodestra, mentre a Caserta ha ottenuto il 27,81% a fronte del 16,57% di Fdi.

E i candidati Danilo Della Valle, Antonio Del Monaco e Giuseppe Buompane (che potrebbe essere ripescato visto che il boom del MoVimento nel collegio Campania1 ha determinato che ci sono troppi seggi rispetto al numero di candidati e così il seggio in più rischia di passare a un'altra regione, o a Campania2, secondo un complicato calcolo che sarà reso noto dal Viminale) sono gli unici che hanno dato filo da torcere agli uninominali agli eletti del partito della Meloni. Partito che ha fatto un bel passo in avanti nel Casertano, raggiungendo la percentuale del 18,97% in Terra di Lavoro ed eleggendo ben 4 candidati, 3 nell'uninominale, e Marco Cerreto nel proporzionale.
Al terzo posto si piazza il Pd che scende molto sotto la media nazionale del 19 per cento fermandosi nel nostro collegio al 12.52% alla Camera e al 17% al Senato, riuscendo comunque ad eleggere Stefano Graziano non senza sofferenze. Non un risultato brillantissimo nonostante l'impegno dei sindaci scesi in campo che speravano di fare del Pd il primo partito della provincia. Mantiene a stento anche la Lega che a differenza dell'8,77% nazionale conquista alla Camera il 7% delle preferenze grazie al traino di Zinzi (a Caserta ha incassato il 9%).


Delude, invece il Terzo Polo che con il 4,48% si piazza addirittura dietro Noi di Centro di Mastella. Il gruppo guidato dalla Ucciero non riesce a portare nessuno a Roma, restando molto sotto rispetto alla media nazionale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino