Maddaloni: addio al Covid hospital, area chiusa e via ai lavori

Apre il cantiere per la costruzione del Pronto Soccorso

Via ai ai lavori all'ospedale di Maddaloni
Da Covid hospital a ospedale cantiere: chiude l'area di riqualificazione del nuovo reparto di ortopedia e già apre il cantiere per la costruzione del Pronto Soccorso e...

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Da Covid hospital a ospedale cantiere: chiude l'area di riqualificazione del nuovo reparto di ortopedia e già apre il cantiere per la costruzione del Pronto Soccorso e l'area accettazione. La fase degli annunci e dei proclami sembra finita: questa mattina, tutta l'area antistante il reparto di Radiologia e il terrapieno di accesso, l'area verde confinante e il viale di accesso, saranno sgomberati. Da oggi, scompaiono una parte dei parcheggi interni per i dipendenti. Divieto di sosta per tutti: sarà allestito il cantiere. Il direttore sanitario Patrizia Vestini ha diramato una nota e divulgato le planimetrie delle aree su cui partiranno i lavori. Previsti tempi molto serrati per un intervento edilizio invasivo: in 12 mesi deve essere realizzato il nuovo plesso indipendente, interamente finanziato con fondi Asl per un importo pari a 3 milioni e 200mila euro.

Funzionerà non solo da nuova area per la gestione sei servizi di emergenza-urgenza, ma anche come punto di accettazione. Rivoluzionata la logistica del nosocomio: al termine dei lavori l'area di degenza e i reparti saranno definitivamente separati da quelli di prima accoglienza. La modifica strutturale è notevole perché il complesso sorgerà al posto del terrapieno adiacente alla radiologia. Si tratta di un cantiere ad alto impatto: sarà necessaria un'opera di sbancamento. Il parcheggio interno e l'ingresso principale nosocomio su via Libertà saranno chiusi. Degenti e operatori sono stati dirottati sul vecchio ingresso di via Roma dotato, a breve, di accessi facilitati per i disabili e le persone con limitazioni motorie. La sfida vera non è di edilizia clinica, ma tutta gestionale. Entro dicembre 2024, l'ospedale di Maddaloni deve rientrare definitivamente nella rete dell'emergenza sanitaria territoriale e dei servizi del 118. Quindi, il Pronto Soccorso dovrà essere non solo funzionante, attrezzato ma soprattutto dotato di equipe chirurgica dedicata del tutto mancante. L'accordo tra Asl e Comune ha suscitato un moderato ottimismo. A fugare le perplessità sarà personalmente il manager Amedeo Blasotti.

Oltre ai soldi e all'avvio dei lavori, incontrerà subito il territorio. «Molto probabilmente lunedì 18 - conferma l'assessore alla sanità Claudio Marone - si terrà l'incontro tra il manager, il consiglio comunale e i cittadini». Si stanno valutando le disponibilità per l'incontro. «Il manager Blasotti - anticipa il sindaco Andrea De Filippo - si è detto disponibile a illustrare non solo il progetto del nuovo pronto soccorso, ma anche il cronoprogramma di tutti gli interventi, a partire dal consolidamento antisismico, l'adeguamento delle tre sale operatorie e delle terapie intensive. Darà risposte su come sarà riorganizzato il Covid hospital, ovvero quali aree saranno dedicate alle gestione covid e quali ritorneranno ai servizi sanitari pre-pandemia». Tutto questo, alla luce di un investimento sull'ospedale che, a partire dal febbraio 2020, sarà superiore ai 20 milioni. Due le richieste che saranno fatte al manager: certezza di esecuzione dei lavori nei tempi stabiliti e avvio da gennaio dei lavori della "casa di comunità". «L'altra richiesta - conferma De Filippo - è scontata: la struttura ospedaliera deve essere elevata a Dea di I livello (spoke) poiché sarà attrezzata per tutti gli interventi previsti di pronto soccorso che svolge funzioni di accettazione in emergenza, con le funzioni di osservazione, breve degenza e di rianimazione». 

 

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Il Mattino