Bellona. Il debito con il fisco è alto ed è pari a 617.276,93 euro. È stata questa la cifra che ha attirato l’attenzione della magistratura, al punto da...
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Il fallimento per l’insolvenza «che può dirsi pacifico», spiegano i giudici Gianpiero Scoppa, Ermondo Carace e Marco Pugliese del tribunale civile, era stato richiesto dalla sezione «criminalità economica» della procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone e dall’aggiunto Antonio D’Amato, che coordina le indagini della Guardia di finanza di Caserta. Gli oltre seicentomila euro di debiti, in realtà, potrebbero essere debiti commerciali. Essendo una srl, la Ilside ha comunque dovuto dichiarare l’Iva.
Nel dispositivo emesso dai magistrati del tribunale civile si legge che «lo stato di insolvenza emerge alla luce della precedente procedura fallimentare (fallimento poi revocato essendo in contestazione il credito del ricorrente), dove venne accertato un passivo rilevante per circa quattro milione di euro».
Ma con questa sentenza di fallimento, il tribunale ha anche ordinato il sequestro di tutti i beni mobili che «si trovano presso la sede principale dell’impresa nonché su tutti gli altri beni dei falliti, ovunque essi si trovino».
Una storia infinita quella dell’azienda Ilside, fatta di ispezioni - ad opera della deputata Camilla Sgambato (Pd) - e di botta e risposta con il sindaco di Bellona anche di politici come Vilma Moronese, senatrice del Movimento Cinque Stelle, entrata a gamba tesa sulla vicenda. La storia è ancora aperta.
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Il Mattino