CASTEL VOLTURNO - A lanciare l'allarme erano stati i vicini di casa, preoccupati non tanto per la prolungata assenza di movimenti avvistati nei pressi del villino di...
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Il suo corpo si trovava in cucina, disteso a terra vicino al frigo aperto. Il suo nome era Antonio. Seppure la sua morte è quasi certamente avvenuta per cause naturali, è maturata in un contesto di solitudine stringente, che forse nessuna persona meriterebbe, a prescindere da comportamenti, azioni (o omissioni) compiute da vivo. Un elemento su tutti restituisce lo stato di abbandono di Antonio, il cui corpo al momento dell'arrivo dei soccorsi era completamento cosparso d'insetti, in prevalenza formiche. Per i carabinieri si tratta di una condizione normale per un corpo in avanzato stato di decomposizione. Perché Antonio presumibilmente era morto da almeno una settimana, forse dieci giorni. A stabilire con certezza momento e causa del decesso sarà l'autopsia, decisa dal giudice e che sarà eseguita dall'Istituto di medicina legale dell'ospedale civile di Caserta.
L'ispezione esterna al corpo di Antonio da parte del personale medico del 118 non è stata facile, proprio per le condizioni in cui si trovata la salma. Va ricordato che negli ultimi giorni sul litorale Domizio ci sono stati picchi anche di 35 gradi, temperature che favoriscono la decomposizione di cadaveri non conservati in ambienti adeguati. Tuttavia, il medico è pressappoco certo che non ci siano ferite esterne sul corpo. Peraltro, l'abitazione era chiusa dall'interno e le finestre non avevano segni di effrazione, mentre il povero Antonio era cardiopatico. Verosimile che la morte sia sopraggiunta per un infarto. I risultati dell'esame autoptico tuttavia chiariranno ogni dubbio.
Il pensionato viveva da solo a Castel Volturno; tutti i suoi parenti si trovano nell'area napoletana, da dove pure lui proveniva. Ma si era trasferito da tempo nella città dei fantasmi, sostantivo riferito ai tanti immigrati che vivono in zona senza regolare permesso di soggiorno, il che li rende poco più di sagome private anche dei diritti fondamentali. Antonio era registrato all'anagrafe, ma questo non è bastato. Anche lui qui era un fantasma già prima di esalare il suo ultimo respiro, arrivato almeno una settimana prima che i soccorsi trovassero il suo corpo. Nel suo caso hanno fatto tristemente prima le formiche.dramma Leggi l'articolo completo su
Il Mattino