Aversa: irruzione a Palazzo Rebursa, vandali in fuga dopo il raid

Manca il sistema di videosorveglianza

Danni a Palazzo Rebursa
Sedie rotte, pannelli per aria, impianto di microfoni danneggiato, porte divelte. Ennesimo raid vandalico ai danni di palazzo Rebursa. Questa volta si è agito di notte e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sedie rotte, pannelli per aria, impianto di microfoni danneggiato, porte divelte. Ennesimo raid vandalico ai danni di palazzo Rebursa. Questa volta si è agito di notte e l'obiettivo, a quanto pare, era solo quello di fare danni gratuiti a un edificio che è stato ristrutturato praticamente un anno fa, utilizzato solo negli ultimi mesi dell'amministrazione guidata da Alfonso Golia, ma mai veramente valorizzato, nonostante si siano pensati gli utilizzi più disparati. Nel corso della notte tra domenica e lunedì, una banda, stando ai danni provocati, ha fatto irruzione nell'immobile difeso da porte d'ingresso facilmente superabili, come già era stato fatto in precedenza.

Questa volta, però, al contrario delle volte precedenti, i vandali di turno non si sono limitati a danneggiare gli infissi, ma sono andati oltre. Senza alcun motivo, almeno apparente, hanno iniziato a buttare per aria le sedie che erano state acquistate da poco per consentire lo svolgimento di alcuni convegni e altre manifestazioni culturali che avevano visti impegnati soprattutto i ragazzi. Ma non si sono fermati, hanno divelto porte e pannelli, hanno strappato fili. A un certo punto sono andati via, forse disturbati da qualche rumore che li ha messi in allarme. Anche questa volta, come in precedenza, non c'erano le telecamere di videosorveglianza che avrebbero potuto aiutare le forze dell'ordine all'identificazione dei malviventi. Non c'era nemmeno la vigilanza privata appaltata dall'amministrazione Golia che monitorava la struttura anche attraverso telecamere.

Il contratto, infatti, è scaduto da poco meno di un mese e non è stato rinnovato. Il palazzo fa parte della storia della città. Con la precedente amministrazione si era avviato un recupero che lo ha riportato alle forme originarie eliminando le superfetazioni che si erano registrate nel corso dei secoli. L'obiettivo era farlo diventare sede di un museo costola del Man, il Museo Archeologico di Napoli, che avrebbe dovuto ospitare reperti archeologici e altre opere d'arte recuperati dopo essere stati trafugati, ma il progetto è rimasto tale dopo annunci che non hanno avuto seguito. 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino