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Sono stati i condomini dello stabile di Aversa a denunciare il giro di prostituzione che avveniva regolarmente nel loro palazzo. Stanchi del continua via vai di uomini ad ogni ora del giorno hanno deciso di segnalare tutto ai carabinieri. Così grazie al coordinamento di più forze di polizia si è scoperto un business da 700 mila euro con a capo due sorelle di Caivano. Le moderne case chiuse si trovavano nei pressi dell'ospedale di Aversa, a Gricignano, a Orta di Atella, a Melito, a Giugliano e a Napoli ed erano tutte frequentatissime. La prima denuncia è partita da Melito, poi seguita quella di Aversa che ha dato vita alle indagini. Così i militari, coordinata dalla Procura di Napoli nord, hanno scoperto il giro di affari fino ad eseguire un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di cinque persone indagate per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento e agevolazione della prostituzione e, in concorso con altre nove persone per una pluralità di reati legati al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
i tratta delle due sorelle R.A. 45 anni e F.A. 41 anni, di L.G, 50 anni, marito di una delle due coordinatrici del giro di prostituzione, L.E.
La 45enne decideva delle loro vite quotidianamente: «Devono lavorare il sabato e la domenica. Vanno 9 - 10 persone e non sono male» si legge in una intercettazione. A volte dava loro una pausa, tranne ad una delle donne, chiamata Anita, la più apprezzata dai clienti e per questo obbligata a lavorare anche a Natale, senza sosta. Le prestazioni sessuali andavano dai 30 euro per un rapporto orale ai 50 per un rapporto completo. I soldi venivano poi equamente divisi tra le organizzatrici e le prostitute.
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