Nell'estate del rilancio possibile e del ritorno in massa dei proprietari di case, Baia Domizia si trova a fare di nuovo i conti con lo stato di salute del suo mare. Durante...
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Il fenomeno purtroppo non è nuovo, ormai è diventata una sorte di consuetudine, brutta purtroppo, dell'estate. Da molti anni, il mare non è proprio il massimo. Un peccato, perché sino a pochi giorni fa le acque di Baia Domizia sono state limpide» prosegue Cioffi. Dopo un mese di giugno e una parte di luglio con quanto si vede in effetti, a giugno ed inizio di luglio, il mare è stato quasi sempre cristallino. Successivamente tanti vacanzieri e comitati hanno iniziato a segnalare l'inquinamento che arrivava dai tanti canali di irrigazione della zona, rispettivamente nei tenimenti di Sessa Aurunca e Cellole, «oggetto di sversamenti illeciti da parte di ignoti». Da dove proviene la scia bianco-giallastra? «Resta un mistero. Qualcuno fa circolare sui social dei video che inquadrano gli schiumogeni nella zona del basso Lazio e ipotizza che il gioco delle correnti li porterebbero fino a Baia Domizia. Altri sostengono che gli sversamenti nei canali, come il Trenta Palmi, arrivino al mare attraverso il Garigliano senza essere filtrati dai depuratori. Altri ancora affermano che la causa principale sia il sovraffollamento del litorale in queste settimane di pienone turistico».
I depuratori della zona sarebbero insufficienti per reggere una simile concentrazione di persone. Allora viene da chiedersi cosa potrebbe accadere in agosto, quando si prevede la presenza di almeno 50.000 persone. «Qualunque sia la risposta, credo che i bagnanti, i proprietari e i villeggianti di Baia Domizia e dell'intero tratto di costa interessato, meritino un responso definitivo. Non si possono più difendere gli interessi di qualcuno a spese della collettività e dell'immagine di una località che negli ultimi anni sta cercando di rinascere dalle ceneri della devastazione post-terremoto. Il popolo è indignato oramai, e le istituzioni non riesco a fare fronte a tale disagio», conclude Cioffi. Per questo motivo, il comitato da lui rappresentato ha presentato un esposto alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, al prefetto, alle forze dell'ordine e alla capitaneria di porto. Anche perché, al di là delle bandierine blu distribuite dall'Arpac, la realtà è quella percepita dai turisti e questa situazione potrebbe compromettere l'immagine della località in una stagione che, paradossalmente e nonostante l'emergenza Covid, sta vedendo una crescita della domanda di ville ed abitazioni per le vacanze, con Baia nella top ten delle località più richieste dagli italiani e, per agosto, fa già registrare quasi il sold-out negli alberghi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino