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Caserta

Castel Volturno, accordi coi balneatori prima dell'inchiesta

Castel Volturno, accordi coi balneatori prima dell'inchiesta

di Vincenzo Ammaliato

sabato 25 maggio 2019 Ultimo aggiornamento 08:30

Tredici fra dipendenti e amministratori pubblici del Comune segnalati alla Procura contabile regionale per ammanco nei conti del municipio e un esercito di gestori dei lidi evasori della tassa di...
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Tredici fra dipendenti e amministratori pubblici del Comune segnalati alla Procura contabile regionale per ammanco nei conti del municipio e un esercito di gestori dei lidi evasori della tassa di concessione demaniale per quasi 7 milioni d'euro è chiaramente un terremoto per una comunità piccola come quella di Castel Volturno, ma gli sviluppi dell'inchiesta della guardia di finanza erano più che attesi da tutti, compreso chi oggi si sente sulla graticola in aspettando con ansia le relative conseguenze del buco di cassa che la corte dei conti adotterà.

 
Il lavoro delle fiamme gialle di Mondragone, infatti, durava da almeno due anni, da quando si i militari agli ordine del comandante della stazione, Silverio Papis, si recarono nelle stanze del Comune e sequestrarono tutti i faldoni relativi alle quasi centocinquanta concessioni demaniali dei ventisette chilometri del litorale del centro domiziano del periodo che va dal 2007 al 2014. Ovviamente non si conoscono i nomi delle persone segnalate alla corte dei conti, fra questi potrebbe esserci anche l'attuale sindaco, Dimitri Russo, in carica proprio dall'ultimo anno preso in considerazione dall'inchiesta delle guardie gialle. E lo stesso primo cittadino ieri sulla sua pagina Facebook ha pubblicato una sorta di endorsmant per i gestori dei lidi della sua città morosi. «L'illecito di cui si sono macchiati i titolari delle concessioni demaniali di Castel Volturno - scrive il sindaco Russo vanno contestualizzate al territorio dove operano». In pratica, così come fatto il giorno prima Marcello Giocondo, il presidente del sindacato italiano balneatori in un intervista con Il Mattino, il sindaco di Castel Volturno difende la categoria, comprendendo i motivi che li hanno spinti a non pagare le concessioni dovute. «L'inquinamento delle acque che ha di fatto ridotto l'estate ai soli venti giorni di agosto e scappare i proprietari delle seconde case rendendo la città una sorta di discarica sociale spiega il primo cittadino ha di fatto messo in ginocchio gli stabilimenti balneari, che si sono trovati con le spiagge vuote e costretti a pagare canoni di concessione identici a quelli dei lidi di aree floride come la penisola sorrentina o l'Emilia Romagna».

Peraltro, proprio lo scorso 15 giugno si era avuto un incontro al Comune fra il sindaco e le due sigle sindacali dei balneari che aveva prodotto anche un verbale secondo il quale i gestori dei lidi di Castel Volturno s'impegnavano a pagare il 50 per cento del debito scaduto nel periodo 2007 2018 in ventiquattro rate trimestrali.

Ma il conteggio del debito non è stato possibile effettuarlo in quanto dal municipio mancano appunto i faldoni delle stesse concessioni sequestrate dalla guardia di finanza; inoltre, pesa anche l'assenza del dipendente che ha sempre seguito la materia, Carmine Noviello, sospeso da gennaio dal servizio per una precedente inchiesta, questa volta della procura di Santa Maria Capua Vetere relativa a corruzione in atti pubblici. Insomma, da una parte c'è un una Comune, ma un'intera città, paralizzati da inchieste giudiziarie che cercano di fare luce su illeciti comportamenti, soprattutto del legame fra dipendenti pubblici e operatori economici, e dall'altro un degrado strutturale e sociale che interessa una costa dalle altissime potenzialità per il quale non si riesce a trovare una quadra. È chiaro che in un panorama del genere c'è chi specula, fra cui anche alcuni gestori di lidi in malafede, come sottolinea il sindaco Russo: «Questi approfittando del marasma hanno realizzato abusi edilizi mostruosi sulla spiaggia».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Mattino

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