Restyling del Belvedere di San Leucio, un'altra gara ma cantieri ancora al palo

Restyling del Belvedere di San Leucio, un'altra gara ma cantieri ancora al palo
Nuovo bando di gara per il Belvedere di San Leucio. Dopo due anni dal primo e i lavori non ancora iniziati, è stato pubblicato ieri il secondo: «Opere complementari...

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Nuovo bando di gara per il Belvedere di San Leucio. Dopo due anni dal primo e i lavori non ancora iniziati, è stato pubblicato ieri il secondo: «Opere complementari al sistema integrato di recupero e valorizzazione del complesso monumentale del Belvedere di San Leucio», con scadenza il prossimo 3 agosto. Tempi biblici che hanno acuito le non buone condizioni in cui vive una parte della Real colonia, porzione del patrimonio Unesco della città.

«Si tratta spiegano dal Comune del secondo lotto di lavori previsti per il Belvedere di San Leucio, per un valore complessivo di 833mila euro. L'opera è finanziata attraverso i fondi del Programma integrato Città sostenibile Pics città di Caserta, Asse 10 del Por Fesr Campania 2014-2020». Attesi da anni, gli interventi saranno diversificati. Si andrà dal restauro delle superfici esterne del palazzo alla pulizia del Bagno di Maria Carolina, saranno tolti dai tetti i coppi in materiale plastico (la domanda è come ci sono finiti su un monumento del Settecento i coppi in plastica), rimosse le muffe, le efflorescenze, si interverrà sui rigonfiamenti, sulle croste nere, sui distacchi. L'obiettivo è quello di restituire, almeno in parte, all'antica bellezza l'edificio progettato da Francesco Collecini. Saranno effettuati interventi sulla pavimentazione dei cortili Ferdinando IV e dei Serici, si metterà mano finalmente all'arco borbonico che da anni attendeva interventi di messa in sicurezza e restauro. Saranno rifatti i cordoli che lo affiancano, si restaureranno le due fontane angolari realizzate da Angelo Solari più volte vandalizzate, si interverrà sulle aree verdi e anche sul tempietto della regina Maria Cristina. Una volta aggiudicata la gara la ditta che eseguirà i lavori avrà come termine per la consegna 210 giorni naturali e consecutivi. 

Se la messa a gara del progetto delle opere complementari per il recupero del complesso monumentale del Belvedere è un importante punto di partenza, restano note ben più dolenti da affrontare e tra queste lo scalone monumentale e le vecchie scuderie reali. A Caserta furono assegnati 18 milioni di euro del Pics Europa per interventi sui siti storici cittadini programmati per valorizzare il turismo, riqualificare il sistema di pubblica illuminazione, ottimizzare ed innovare i servizi pubblici, e circa quattro milioni furono destinati a San Leucio. Da allora ci sono stati solo bandi di gara, anche ripetuti, revoche, passi indietro.

«Il progetto esecutivo continua la nota del Comune è un insieme sistematico di interventi di manutenzione ordinaria che interessano il complesso monumentale di San Leucio ed altre emergenze storico-artistiche che accompagnano il visitatore-turista nel suo avvicinarsi al Belvedere da piazza della Seta. Gli interventi sono stati geograficamente inquadrati come interventi a monte, interventi sul complesso monumentale e interventi a valle». 

La grande tragedia del Real sito sono le scuderie reali, quelle ricolme di rifiuti, vetri rotti e scritte vandaliche che attendono di essere ripulite e risistemate da tempo immemore. Nel 2016 fu revocata la gara d'appalto per la loro sistemazione. Poi ancora bandi, poi ancora tempi infiniti, ancora attese. Nel 2020 l'ultimo per la riqualificazione e rifunzionalizzazione delle ex stalle reali, con un intervento di recupero che prevede, prevedrebbe, la realizzazione di un centro culturale per esposizioni e degustazioni di prima accoglienza per il turista; il risanamento del terrazzo del Bagno di Maria Carolina; la riqualificazione del percorso di collegamento Reggia di Caserta San Leucio, con il recupero dell'originario percorso che dal varco posto in prossimità della Vasca di Diana della Reggia conduce a San Leucio. Il bando c'è, ma per ora solo quello. E intanto della Fondazione che lo dovrebbe gestire è rimasta lettera morta eppure mancava solo la firma dal notaio. 

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Il Mattino